Hey, ragazze, andateci piano, così mi commuovo =')
Allora, vi preannuncio che questo capitolo è piuttosto triste ed è ambientato dopo quella famosa estate che ha visto la partenza di Castle per gli Hamptons con Gina *ringhio indemoniato*. Ho deciso di fare una follia: inserire una canzone italiana. Ma, quando ho letto il testo, mi sono resa conto di quanto fosse azzeccato... spero vi piaccia^^
CERCAMI...
Cercami come quando e dove vuoi, cercami, è più facile che mai. Cercami, non soltanto nel bisogno, tu cercami. Con la volontà e l’impegno...rinventami! Se mi vuoi,
allora cercami di più; tornerò solo se ritorni tu.Fa ancora caldo, ma sento che l'estate è finita.
Con Gina non ha funzionato.
Non avrebbe mai potuto funzionare.
Cosa speravo di ottenere?
Io ti amo.
Ma cosa sono io per te?
Solo un partner?
E sono disposto ad accontentarmi di questo?
Lancio uno sguardo al cellulare.
Sono tre mesi che non sento la tua voce.
Ogni giorno spero che il display del mio telefonino si illumini e vi appaia il tuo nome.
E ogni giorno, puntualmente, non accade.
Gli assassini sono tutti in ferie?
No.
Tu ha Demming.
Non mi vuoi.
Ma non perdo mai la speranza.
Un giorno mi chiamerai, e non perché c'è stato un omicidio.
Mi chiamerai perché hai bisogno di me.
Sono disposto a cambiare per te, ad essere come tu mi vuoi, esattamente come tu vuoi.
Se solo mi cercassi...
Sono stato invadente, eccessivo, lo so, il pagliaccio di sempre, anche quello era amore, però... Quando ti parlavo delle mie teorie sui casi che affrontiamo, tentando in tutti i modi di infilarci la CIA, ti arrabbiavi.
Quando facevo una delle mie battute maliziose, ti arrabbiavi.
Quando cercavo di farti aprire con me, ti arrabbiavi.
Quando ho indagato sul caso di tua madre... beh, ti sei arrabbiata davvero molto.
Ho rischiato di non vederti più.
Ma perché non capisci?
Anche quello era amore.
Questa vita ci ha puniti già, troppe quelle verità che ci son rimaste dentro. Oggi che fatica che si fa, come è finta l’allegria, quanto amaro disincanto... Siamo così diversi, ma una cosa in comune ce l'abbiamo.
Entrambi non abbiamo un genitore.
Tu sei diventata la donna che sei senza tua madre.
Io sono rimasto il bambino che sono senza mio padre.
Ed entrambi abbiamo cercato di non mostrare a nessuno il nostro dolore, di tenercelo stretto dentro, coprendolo tu con la tua corazza dura, io con un cumulo di panna spray.
Ma ogni risata, ogni sorriso, ci sembra falso.
Io stavo bene solo con te.
E tu?
Io sono qui, insultami, feriscimi. Sono così, tu prendimi o cancellami. Adesso sì, tu mi dirai che uomo mai ti aspetti. Io mi berrò l’insicurezza che mi dai, l’anima mia,
farò tacere pure lei se mai vivrò di questa clandestinità per sempre.E' notte fonda, mamma e Alexis dormono.
Ma stanotte ho il cellulare acceso e io sono sveglio.
Sto aspettando una telefonata.
Da te.
Avanti, insultami.
Umiliami.
Me lo merito.
Sono fatto così, e sono fatto male, lo riconosco.
Ma dimmi la verità.
Sul serio preferisci Demming a me?
Chi credi sia meglio per te?
Chi pensi possa amarti di più, più profondamente?
Va bene, se è lui che vuoi, sarà tutto come prima.
Tu mi chiamerai dicendomi che è avvenuto un omicidio e riprenderemo la nostra collaborazione, come sempre.
Non protesterò, farò il bravo. Sul serio.
Vivrò insicuro e clandestino.
Anche per sempre, se necessario.
Fidati, che hanno un peso gli anni miei. Fidati e sorprese non avrai. Sono quello che vedi, io pretese non ho. Se davvero mi credi, di cercarmi non smettere no. Lo so, ho un comportamento da dodicenne, me lo ricordi anche piuttosto spesso.
Ma ho comunque quarant'anni, e so comportarmi da quarantenne.
Sai bene che so essere un padre protettivo e autoritario, perché non potrei anche essere un buon compagno di vita?
Mi conosci, non ti chiederei niente di più del tuo amore.
Ti prego, chiamami.
Io per te ci sarò sempre.
Così poco abili anche noi a non dubitare mai di una libertà indecente. Io sono qui, ti servirò, ti basterò; non resterò una riserva, questo no. Dopodiché quale altra alternativa può salvarci? Io resto qui mettendo a rischio i giorni miei, scomodo, sì,
perché non so tacere mai. Adesso, sai, senza un movente non vivrei comunque.Non ci è mai passato per la mente che tutto potesse finire.
Abbiamo sempre confidato in quel legame di profonda instabilità che ci legava.
Abbiamo sempre creduto che l'altro fosse un punto saldo.
Sempre presente.
Ci credevamo liberi, quando eravamo l'uno meraviglosamente prigioniero dell'altra, e viceversa.
Ma tu non potrai essere presente per sempre per me.
Ne hai diritto.
Certo, potremmo lasciare tutto così com'è.
Sarò il tuo partner, sempre al tuo fianco, mettendo ogni giorno la mia vita a repentaglio pur di rimanere sempre con te.
Ti sentiresti persa senza di me, lo so.
Senza le mie teorie sulla CIA, senza le mie battute maliziose, senza i miei incitamenti a confidarti.
Dopotutto, anche se non facevi che invitarmi sempre a tacere, adoravi anche quel particolare di me, vero?
Non chiami e so che non lo farai.
Vado a letto.
Senza un movente non riuscirei a stare sveglio.
Driiiin.
Driiiin.
Driiiin.
Il cellulare.
Lo afferro.
"Beckett".