rafflesia, spero vi piaccia questa nuov fanfiction!! fatemi sapere.. :)

« Older   Newer »
  Share  
bice:)
view post Posted on 26/5/2011, 21:18




ecco un nuovo capitolo.. :D
aspetto di sapere se vi piace!!!


6-SE BASTASSE UNA CANZONE



Quando mi dai la tua piccola mano
Che tante cose mai dette esprime
Ti ho forse chiesto una sola volta
Se mi vuoi bene?

Non è il tuo amore che voglio
Voglio soltanto saperti vicina
E che muta e silenziosa
Di tanto in tanto, mi tenda la tua mano
Hermann Hesse






J: Melany.
Beckett non aveva nemmeno lontanamente capito cosa voleva fare Josh, altrimenti gliel’avrebbe impedito con tutte le sue forze.
La dottoressa, sentendosi chiamare per nome, arrivata proprio davanti alle porte dell’ascensore, si voltò, seguita dal suo accompagnatore.
H: cosa c’è?
Josh raggiunse la donna e Castle.
J: aspettate, ho avuto un’idea. Visto che ormai è tardi per il cinema, cosa ne dite se andiamo tutti insieme in un pub? Così, per passare una serata diversa.
Beckett rimase totalmente sconvolta, iniziando a maledire quel ragazzo e tutte le sue brillanti idee.
Se solo avesse saputo..
La dottoressa sembrava sorpresa, ma sorrise.
H: si, penso che è una buona idea. Tu che ne dici Rick?
Si voltò verso lo scrittore, ma la sua espressione era qualcosa di indecifrabile.
Automaticamente lo sguardo di Melany si posò sul viso di Beckett, che era più o meno come quello di Castle.
Era inevitabile pensare che tra quei due ci fosse stato qualcosa e solamente un cieco non se ne sarebbe accorto.
A quanto sembrava, il cieco di turno era proprio Josh.
J: allora ok?
La dottoressa abbassò lo sguardò, mentre sul volto le comparve un sorriso triste.
H: no, aspetta. Sai, forse non è il caso. Magari voi preferireste avere la vostra privacy e noi saremmo di troppo.
J: ma no, cosa dici? Che di troppo.. così potrò finalmente passare un po’ di tempo con il famoso scrittore.
Castle, rimasto fino ad ora in silenzio, notò immediatamente il cambiamento della donna e fu anche troppo facile capirne il motivo.
Rivolse il suo sguardo su Beckett e, scuotendo la testa, prese la sua decisione.
Castle avvicinò lentamente la sua mano a quella della dottoressa e fece si che le sua dita si incastrassero perfettamente con quelle della donna.
Melany rialzò il capo, completamente spiazzata da quel gesto.
Si voltò verso l’uomo accanto a lei e lo vide sorridere.
Le fu impossibile non rispondere sinceramente a quell’espressione.
C: allora mi dispiace per voi piccioncini, ma dovrete sopportarci per stasera. E decido io dove si va.
J: perfetto! Sei contenta Kate?
La detective si sentì purtroppo attirare da quelle mani unite e negli occhi lacrime amare iniziavano a premere violentemente, ma lei era più forte.
Lei non aveva motivo di piangere.
Eppure quella mano, quell’uomo le avrebbe volute per sé.
Non aveva avuto il coraggio di prenderselo però, e, ora, le sfuggiva dalle mani come sabbia tra le dita.
Beckett si voltò verso Josh e si sforzò di sorridere.
B: certo, mi fa piacere.


J: però.. niente male.
C: ehy, ma con chi credi di avere a che fare?
I quattro entrarono nel locale, dove un gruppo di giovanissimi ragazzi suonava, anche piuttosto bene.
S: ma guarda chi si vede! Non ci posso credere.
C: ehilà Sean!
Il barista, uscendo da dietro al bancone, si avvicinò al gruppo e mise una mano sulla spalla di Castle.
S: amico, sei scomparso. Sai ti credevo in qualche isola alle Maldive. Richard Castle a New York e non nel mio pub è preoccupante, sai?
Castle scoppiò a ridere.
Sean era un uomo di bell’aspetto, ma soprattutto dotato di una vena ironica molto acuta.
Per questo Castle adorava la sua compagnia.
C: quanto sei esagerato. Non pensi che ti stai un po’ sopravvalutando?
Lo scrittore sorrise, beccandosi un’occhiataccia dal barista.
S: ah si?
C: no, no per carità stavo scherzando.
S: comunque sei sempre il solito maleducato, non mi presenti ai tuoi amici?
C: hai ragione. Allora lei è..
S: fermo, fermo.
Tutti si bloccarono per l’improvvisa esclamazione dell’uomo.
C: che c’è?
S: non mi dire. Sto per conoscere la donna di cui mi hai tanto parlato? la famosa dete..
C: dottoressa.
Castle era basito.
Per fortuna era riuscito a bloccarlo in tempo.
Sean, dal canto suo, capì che l’amico aveva messo su un bel casino e una risata gli fu inevitabile.
S: ok Rick, allora mi fai conoscere questa famosa DOTTORESSA?
Il suo tono era stato palesemente esagerato, per sottolineare la stranezza di quell’improvviso cambiamento.
Castle roteò gli occhi, infastidito.
C: lei è Melany, la dottoressa Harrison.
Sean fischiò nel vedere la ragazza e gli strinse la mano.
La ragazza sorrise e accettò di buon grado il poco velato complimento.
S: ehy, questa volta ti sei superato amico.
C: lo so.
Castle sorrise in direzione di Melany, ma il suo sguardo cadde per un momento su Beckett che continuava a guardarlo con occhi.. tristi?
No, non era possibile.
S: ma quella donna meravigliosa invece chi è?
Castle distolse lo sguardo velocemente.
C: lei è la detective Beckett e quello è il suo FIDANZATO, Josh.
S: oooooh, ora capisco. Cioè.. volevo dire. Finalmente la vedo, dopo aver letto tutto i libri di Rick. E lei è il suo RAGAZZO, quindi.
J: già, molto piacere.
B: piacere e la ringrazio per il complimento.
S: e di cosa? Mi sembra il minimo davanti a tanta bell..
Castle lo guardò in cagnesco e l’amico si bloccò.
S: bè, che ne dite di accomodarvi? Il tavolo laggiù è libero.
Quando gli altri se ne andarono, Sean si avvicinò a Castle.
S: che stai combinando?
C: niente.
S: lo so io e lo sai tu. Sei cotto di quella poliziotta e, visto che non puoi averla, ripieghi sulla dottoressa?
Castle si voltò verso il tavolo e guardò gli altri tre scherzare in lontananza.
C: come sempre hai ragione. Però Melany mi intriga veramente e chissà che non riesca a farmi dimenticare Kate.
S: auguri, amico. Sai, solo a guardarla immagino quanto questo sia difficile. È una di quelle donne che se ti prende una volta, non ti libera più.
Castle lo guardò, con la paura di sapere che quelle parole corrispondevano a verità.
C: ti odio.
Sean rise.
S: muoviti, vai al tavolo o ti daranno per disperso.

B: ehy, sono veramente bravi questi ragazzi.
M: hai ragione, mi piace molto la loro musica.
La serata era passata tranquillamente e, strano ma vero, sia Beckett che Castle si stavano divertendo.
J: sapete che Kate canta molto bene?
B: ma che dici?
Beckett iniziò ad arrossire.
Si sentiva una ragazzina, ma i complimenti la mettetvano sempre a disagio.
C: oh, detective, non puoi negare, ti ho sentito.
B: senti chi parla. Mi sembra che tu canti piuttosto bene, o sbaglio?
C: no, assolutamente.
M: ma non è vero! Canti molto bene invece.
C: ehy, ma tu da che parte stai?
M: contro di te, mi sembra ovvio.
La ragazza gli fece la linguaccia e lo scrittore scoppiò a ridere.
J: ehy ragazzi!
I componenti del gruppo si voltarono verso quella voce.
J: qui abbiamo due persone che vorrebero cantare. Che ne dite?
Gr: che aspettate? Fateli venire qui!
Beckett e Castle si guardarono sconvolti.
B: Josh, ma sei impazzito?
J: e dai, facci sentire come canti.
Beckett sbuffò.
C: allora, detective, visto che ormai ci hanno incastrato, che dici andiamo?
La donna guardò lo scrittore intensamente e, afferrando la mano che gli stava offrendo, salirono sul palco.
Gr: bene, abbiamo una richiesta per i nostri nuovi cantanti. “ Just a kiss”. Richiesta di Sean e non si può dire di no. Conoscete la canzone?
Castle sbiancò e guardò in direzione dell’amico che lo saluto con un’alzata di bicchiere.
C: ti odio.
Lo disse a bassa voce, tanto che risultò solo un bisbiglio.
B: hai detto qualcosa?
C: no, tranquilla.
Gr: bene, siete pronti?
B: ma veramente..
La musica partì e, seppur con un po’ di imbarazzo, iniziarono a cantare.
Erano veramente molto bravi.
I loro sguardi si incatenarono e, ad ogni parola, una scintilla li colpiva nel profondo della loro anima.
Il testo uscì inizialmete un po’ titubante, leggendo da quel foglio un po’ stropicciato.

B: Lyin' here with you so close to me
It's hard to fight these feelings when it feels so hard to breathe
Caught up in this moment
Caught up in your smile
(Sdraiata con te, così vicino, è difficile combattere questi sentimenti quando diventa così difficile respirare, coinvolti in questo momento, catturata dal tuo sorriso)

C: I've never opened up to anyone
So hard to hold back when I'm holding you in my arms
( non mi lascio andare con tutti, è così difficile trattenermi mentre ti stringo fra le mie braccia)

B:/C: We don't need to rush this
Let's just take it slow
Just a kiss on your lips in the moonlight
Just a touch of the fire burning so bright
And I don't want to mess this thing up
I don't want to push too far
Just a shot in the dark that you just might
Be the one I've been waiting for my whole life
So baby I'm alright, with just a kiss goodnight
( non è necessario correre, andiamo piano, solo un bacio sulle labbra al chiaro di luna, basta un tocco di fuoco che brucia così luminoso, non voglio fare confusione su questa cosa, non voglio spingermi troppo in là, solo un salto nel buoi che potresti davvero essere quello che ho aspettato per tutta la mia vita. Così baby sto bene solo con il bacio della buona notte.)

E il ricordo di quel bacio, un bacio rubato, dato nell’impeto di un secondo, tornò nella mente di entrambi con la forza di un’onda.
Castle continuava a fissare Kate, bella come non mai.
Lui avrebbe aspettato.
Avrebbe aspettato per lei anche l’eternità, se solo l’avesse chiesto.
Ma lei non lo voleva.
Lui avrebbe fatto tutto con cura, perchè questa volta voleva che fosse diverso, ma non tutto è come ci si aspetta.
Sapeva perfettamente che lei era ciò che aveva sempre cercato, in tutta la sua vita, ma sapeva anche che non l’avrebbe mai ottenuta davvero.

B: I know that if we give this a little time
(so che questo bacio sarà il mezzo)

B/C: It'll only bring us closer to the love we wanna find
(per avvicinarci all’amore che vogliamo trovare)

Beckett sentiva una tristezza infinita impossessarsi di lei.
Sapeva perfettamente quanto quelle parole fossero reali, ma lei aveva messo fine a tutto.
Aveva fermato quel bacio, aveva distrutto l’amore di Rick e aveva perso il suo cuore.

B: It's never felt so real, no it's never felt so right
(non è mai stato così reale)
C: It's never felt so real, no it's never felt so right
(non è mai stato così giusto)

Come poteva fare a dirgli che voleva veramente credere che tutto fosse giusto e reale?
Non poteva semplicemente.

B/C: I know it's time to leave, but you'll be in my dreams
( so che è il momento di lasciarci, ma sarai nei miei sogni)

Due anime ferite, due anime spezzate, due anime lontane, unite solo dal volare leggero ed impalpabile dei loro cuori.

La musica si spegne e la magia si spezza.
Rimangono nell’aria solo quelle note che gridavano di passione, che gridavano d’amore, ma che ormai riecheggiano solo in lontananza.
Due anime ferite, due anime spezzate, due anime divise dalla paura.
 
Top
evidence
view post Posted on 26/5/2011, 21:36




Solo una cosa: adoro Sean! Secondo me bisognerebbe presentarlo a Lanie, perché insieme ci potrebbero dare molte soddisfazioni Caskett!
Brava bice, altro bellissimo capitolo!
 
Top
tatabond93
view post Posted on 27/5/2011, 06:09




Bellissimo capitolo...complimenti.
Voglio il seguito!!!!! :happy:
 
Top
ely*83
view post Posted on 27/5/2011, 11:21




auhaua Sean è un mito!!!!! bella bice! che bella la canzone, appena posso la sento ma il testo già mi piace!!

certo che son due testoni questi due eh! ma prima della fine della FF ce la faranno, dai dai :)

bravissima bice :)
 
Top
PureMe
view post Posted on 27/5/2011, 11:57




Le loro senzazioni mi hanno messo una tristezza... Ma come si può essere così testoni?!?!
Che cosa triste, uffa...
Attendo con ansia il seguito...
 
Top
avry93
view post Posted on 28/5/2011, 14:27




CITAZIONE
La musica si spegne e la magia si spezza.
Rimangono nell’aria solo quelle note che gridavano di passione, che gridavano d’amore, ma che ormai riecheggiano solo in lontananza.
Due anime ferite, due anime spezzate, due anime divise dalla paura.

Infinita tristezza :T_T:

In ogni caso adoro Sean ;)

Sono proprio curiosa di sapere come continua...
 
Top
AriannaWkingdomhearts
view post Posted on 29/5/2011, 14:19




Bellissimo capitolo..speriamo solo che Kate faccia qualcosa, non potrà mica rimpiangere quell'amore per tutta la vita..aspetto il seguito :D
 
Top
bice:)
view post Posted on 9/6/2011, 14:25




dopo la mia assenza, ecco un nuovo capitolo!!!
ragazze vi ricordo quale è il genere di questa fanfic, quindi non uccidetemi!!!!
è uno degli ultimi capitolo..
comunque buona letturaaaaa.. :D



7- LONTANANZA LENITIVA





“Nella lontananza, l'amore brilla come una stella lontana.
Non ti puoi scaldare con il suo calore, non puoi vedere
con la sua luce...
eppure il nostro sguardo rimane fisso su di lei, e mai vi sarà nulla di più bello."
Alan Douar




Il caso iniziava a reclamare sempre maggiore attenzione.
Quella mattina la detective Beckett aveva convocato in centrale Jack Mannon, lo specializzando che aveva lavorato con la dottoressa Nolan e Freman.
Era un ragazzo molto giovane, sicuramente molto agitato e con’espressione chiaramente tesa.
Era una facile preda per il lavoro della detective.
Aveva dei nervi a pezzi e sarebbe bastato premere ancora un po’ e avrebbe detto tutto ciò che sembrava custodire molto gelosamente.
B: allora Jack, ricominciamo da capo, sei d’accordo?
Erano più di 4ore che stavano lì e non erano riusciti a tirargli fuori una parola.
Castle osservava attentamente il ragazzo davanti a lui.
Se solo non fosse stato troppo occupato a misurare ogni singola parola delle sue risposte, molto probabilmente si sarebbe messo a piangere.
B: la sera dell’omicidio hai detto di essere a lavoro, non è così?
J: si, ero a lavoro, potete chiedere al dott. Freman.
C: ma noi sappiamo che non è vero. Il dott. Freman ha confermato la tua versione, peccato che proprio quella sera è stato visto con un’aitante ragazza in un camera dell’albergo proprio accanto all’ospedale. Quindi non poteva essere lì per confermare la tua risposta.
B: ora la domanda sorge spontanea. Perché il dott. Freman avrebbe dovuto mentire per garantirti un alibi? E soprattutto perché tu non hai un alibi?
Il ragazzo ancorò i suoi occhi al tavolo di fronte a lui, senza emettere alcun suono.
B: sai, per un’accusa di omicidio si ha un minimo di 25anni di carcere.
La detective si alzò e iniziò a girare attorno allo specializzando.
B: ho saputo che hai una figlia. Quanti anni ha Jack?
J: 5.
Castle lo osservò con attenzione.
Aveva tirato su leggermente il capo, ma nonstante il suo tono di voce fu solo quello di un sussurro, i suoi occhi brillarono di una luce mista di soddisfazione e di amore.
Il tipico sguardo di un uomo innamorato della propria figlia.
B: credi che rivederla tra 25anni sia piacevole? Credi veramente che valga la pena perdere la possibilità di veder crescere tua figlia, piuttosto che dirmi come sono andate le cose?
Non si sentì alcun suono, finchè il ragazzo alzò lo sguardo.
Non avrebbe resistito senza sua figlia.
J: voi non potete sapere..
C: sapere cosa Jack?
Questo era lo spiraglio che stavano aspettando.
J: mia figlia è affetta da una malattia congenita che necessita di cure molto avanzate. Io sono solo un semplice specializzando e, nonstante io lavori anche di notte come barista, non riesco a coprire interamente le spese mediche. Quando ho iniziato a lavorare con la dottoressa Nolan, il dottor Freman è venuto a conoscenza della mia situazione familiare e inizialmente ho pensato volesse tagliarmi fuori dal progetto. Invece, si è dimostrato molto comprensivo, tanto che io non riuscii a capire il perché della sua fama da avido bastardo. O almeno non l’ho capito fino a due mesi fa.
B: cosa è successo due mesi fa Jack?
Il ragazzo appoggiò i gomiti sul tavolo e si prese la testa tra le mani.
J: mia figlia ha avuto una crisi più grave delle altre e le spese erano diventate sempre più grandi. La dott.ssa Nolan aveva raggiunto degli importanti risultati, ma che non aveva voluto condividere con Freman.
C: e perché?
J: Freman è coinvolto in qualcosa di molto serio. A quanto sono riuscito a capire, voleva vendere questo risultato a delle aziende farmaceutiche, ricavandone dei guadagni altissimi.
B: e lei cosa centra in tutto questo?
J: la dott.ssa Nolan voleva denunciare Freman, ma il dottore mi chiamò, dicendomi che avrebbe pagato interamente le cure per mia figlia, portandola nel migliore opsedale di tutti gli Stati Uniti, se io avessi fatto un lavoro per lui.
Lì, una lacrima scese sul volto del ragazzo.
Castle e Beckett si guardarono e capirono immediatamente come finiva quella storia.
Senza bisogno di dover spiegare quale fosse la fine.

Usciti dalla stanza interrogatori, i due si diressero nella caffetteria.
C: cosa succederà ora?
La detective sospirò.
B: non lo so. Credo avrà delle attenuanti e, con un buon avvocato, avrà una pena decisamente più bassa.
Nessuno dei due parlò, gustando il calore del caffè che sembrava farli riprendere dal torpore che quella storia gli aveva messo addosso.
C: sai, lo avrei fatto anche io.
Beckett si voltò di scatto.
C: se qualcuno mi chiedesse di uccidere per salvare mia figlia, lo farei anche io.
Beckett non seppe cosa rispondere.
Non conosceva ancora quell’amore senza limite che solo un genitore può dire di provare.
Così si limitò ad avvicinarsi a Castle e afferrare la sua mano, tenendola stretta nella sua presa.

Quanto era passato da quel giorno?
Parecchio tempo direi.
Quattro, cinque mesi?
Si, molto probabile.
Castle continuava a vedersi con la dottoressa, rimanendone ogni giorno più intrigato, mentre Beckett continuava la sua storia con Josh, che iniziava a farsi sempre più presente.
Entrambi quindi proseguivano con la loro vita, ma la loro reciproca ombra continuava ad aleggiare.
Era una mattina di inizio giugno.
Castle era seduto accanto alla detective, che sembrava ad essere piuttosto pensierosa.
C: Beckett qualcosa non va?
La donna lo osservò per un momento e sorrise per quell’attenzione che Castle continuava imperturbabile a rivolgerle.
B: tranquillo Castle tutto ok.
C: si, e io sono mister universo.
Beckett lo guardò di traverso.
C: va bene.. diciamo che in effetti potrei esserlo veramente.
Beckett scoppiò a ridere.
C: ehy! Cosa vorrsti dire?
B: niente, niente tranquillo MISTER UNIVERSO!
Castle si sentì soddisfatto, per essere finalmente riuscito a strappare un sorriso alla sua bella detective.
Era decisamente molto più bella quando sorrideva.
C: Kate, a parte gli scherzi. Cosa c’è che non va?
La detective sospirò e si convinse che quello era il momento giusto per dirglielo.
Beckett spostò la sua sedia, in modo che fosse davanti a Castle.
Si guardò intorno, ma essendo l’ora di pranzo, il distretto sembrava deserto.
B: ascoltami Castle, devo dirti una cosa seria.
C: ehy, così mi spaventi.
B: Josh mi ha chiesto di partire con lui per l’Africa.
Castle perse un battito, ma tentò di mascherare la sua espressione sconvolta.
C: e per quanto?
Lo disse in un soffio.
La detective spostò lo sguardo, fino a lasciarlo diretto al pavimento.
B: per tutta l’estate.
Questo era un deja-vu.
Solo che le loro parti si erano invertite.
Il cuore di Castle si fermò per un istante e voleva solamente abbracciarla, tenerla con lei e impediarle di partire.
Lui non ne aveva il diritto però.
Proprio come le aveva ricordato Kate, quando l’aveva baciata.
C: ci andrai?
Beckett alzò lo sguardo e incatenò i suoi occhi a quelli dello scrittore.
Da quanto tempo non lo vedeva più?
Da quanto tempo tempo non vedeva più il rifesso dell’amore per lei negli occhi di Castle?
Tantissimo.
Eppure ora c’era di nuovo, con tutta la prepotenza di quando l’aveva baciata.
B: si. Ho già chiesto l’aspettativa. Tornerò a settambre.
Castle sorrise stancamente.
Questo era il loro addio.
Lo sapevano entrambi.
Lei scappava definitivamente per cercare conforto in un lontananza lenitiva.
Questa volta però lui non l’avrebbe fermata.
Era troppo stanco.
B: riprenderemo a lavorare a settembre, sei d’accordo? O sei vuoi, puoi continuare a venire qui anche senza di me.
C: no, no. va bene così. Sarebbe inutile tornare qui senza di te. E non so quale senso potrebbe avere tornare a settembre. Quello che potevo ottenere da questo lavoro l’ottenuto. Purtroppo non è tutto quello che volevo, ma non posso pretendere di più.
Castle si alzò e prese la sua giacca.
Lasciava per sempre la sua casa, il suo più grande rifugio, il suo più grande conforto.
Lasciava lei.
B: dove vai ora?
C: me ne torno a casa.
Lo scrittore sospirò.
C: Kate, divertiti in Africa e ogni tanto pensa un po’ a me. Io lo farò di sicuro.
Si avvicinò alla donna e la tenne stretta a sé per un solo istante, sperando che quelle sensazioni non si cancellassero mai dalla sua mente.
B: Castle io..
C: non parlare ti prego. Va bene così. Buon viaggio detective.
L’uomo si allontanò e Beckett si sedette nuovamente, mentre una lacrima lasciava la sua scia sulla sua liscia guancia perlata.
 
Top
ely*83
view post Posted on 9/6/2011, 14:51




mamma che tristezza :=|: :T_T: :=|: :T_T:

CITAZIONE
C: no, no. va bene così. Sarebbe inutile tornare qui senza di te. E non so quale senso potrebbe avere tornare a settembre. Quello che potevo ottenere da questo lavoro l’ottenuto. Purtroppo non è tutto quello che volevo, ma non posso pretendere di più.

cryyyyy

complimenti per il capitolo, abbastanza "depression" ma ben scritto.. son curiosa di sapere come va a finire.. XD
 
Top
PureMe
view post Posted on 9/6/2011, 15:23




Mamma mia che pesantezza.... Oioi... :T_T:
 
Top
evidence
view post Posted on 9/6/2011, 22:39




Ma c'andasse da solo in Africa quell'odioso dottorino... image Che ci va a fare lei? Ci sono gli omicidi da risolvere in Africa??? Uff... Castle non può arrendersi e farla partire con quello lì...
 
Top
bice:)
view post Posted on 13/6/2011, 13:53




eccoci con il penultimo capitolo!!!!!
fatemi sapere se vi piace!!! :D


8- MERAVIGLIOSA COME LA LUNA



Notte di luna
come un viandante
passi dall’altra parte del mare
con la tua pallida lanterna oscillante.
Io sono uno straniero,
solitario e distratto;
sul balcone lontano
così tu mi incanti,
e porti via il mio cuore..."


Rabindranath Tagore





Si dice che l’Africa sia uno dei luoghi più belli e tristemente sconvolgenti.
Qualcosa di meravigliosamente sorprendente, che non può essere apprezzato fino in fondo se non lo si vive realmente.
Ogni prateria si distende a perdita d’occhio e ogni volata di vento avvolge tutto di un calore semplicemente sconosciuto.
Eppure per la detective Beckett tutto sembrava essere distante.
Di notte, usciva dal suo letto e sgattaiolava fuori per inebriarsi della vista di quell’enorme luna che ogni sera rischiarava il buio africano.
Era una vista meravigliosa, che avvolgeva la donna di uno strano senso di familiarità.
Passava ogni giorno in quei luoghi così sconosciuti che aspettava con impazienza la notte per poter avere ancora una volta la compagnia della luna.
Il pensiero che quello era lo stesso cielo che probabilmente anche gli altri stavano osservando nella lontana New York, la faceva sentire in qualche modo più vicina a loro.
Era inevitabile.
Aveva provato, si era sforzata.
Tutto era stato inutile.
La sua mente viaggiava.
Viaggiava più veloce di qualsiasi altro aereo e la portava sempre davanti alla stessa persona.
Non che fosse difficile immaginare quale.
Aveva sentito Castle solo un paio di volte.
Più che altro frasi di circostanza, non molto da Castle, ma almeno era già qualcosa.
Lanie aveva continuato a telefonare, ad aggiornarla sulle novità new yorkesi e soprattutto a sgridarla per quest’inutile fuga da se stessa.
Aveva sperato che la lontananza avrebbe affievolito quell’emozione che distruggeva la sua razionalità e che le dava quella gioia molto simile alla felicità.
Eppure niente era cambiato e, anzi, ora il suo cuore era dilaniato dalla nostalgia anche solo di uno sguardo, di un tocco casuale, del suono delicato della sua voce o più semplicemente di Castle.


Era una serata molto calda e, nonostante fosse un’ora molto tarda, lo scrittore se ne stava appoggiato alla sua terrazza.
Aveva in mano un bicchiere di vino rosso e, inspirando a pieni polmoni, lasciò che l’immagine di Beckett lo sorprendesse di nuovo.
Esiste una punizione più grande della lontananza forzata dalla persona che si ama?
No, probabilmente no.
Non doveva essere così, certo, ma il cuore dettava legge e nemmeno lui era in grado di opporsi.
Melany continuava ad essere al suo fianco e a volte credeva veramente che potesse sostituire Kate, ma non appena rimaneva solo, la sua mente lo trascinava in Africa.
Lo scrittore guardò il cielo illuminato da una splendida luna piena e sperò che almeno lei potesse vedere la sua musa e dargli un lento bacio della buonanotte.
Un bacio solo per lei.
Meravigliosa come la luna.
Bevve un ultimo sorso e, con uno sguardo sfuggente al cielo stellato, rientrò in casa, sperando di ritrovare Beckett nei suoi sogni.

E alla fine erano veramente passati tre mesi.
Tre lunghissimi mesi, dove ogni minuto passato sembrava pesare come un enorme macigno.
Beckett riaprì con fatica la porta di casa sua e, finalmente, si trovò di nuovo immersa nella sua vita, nel suo mondo.
Niente sembrava essere più chiaro.
Sapeva perfettamente quale era la realtà che voleva vivere e, nonostante si era sempre sforzata di allontanarla, ora non desiderava altro che riabbracciarla.
Appoggiò i suoi bagagli e, sorridendo, si abbandonò al calore di una doccia rigenerante.
Avrebbe lasciato che l’acqua cancellasse le sue sofferenze e le sue paure.
E poi avrebbe solo voluto correre, correre e ancora correre verso quell’uomo che tanto desiderava.

Quando il cellulare di Castle squillò, l’uomo se ne stava davanti al computer, sperando di trovare le parole giuste per continuare il suo libro, ormai abbandonato da mesi.
Era così stanco che non si preoccupò nemmeno di prestare attenzione al nome di chi lo stava chiamando.
C: Castle.
B: ehilà! Come va, mio scrittore senza musa?
Castle si mise a sedere ben dritto sulla sedia, incredulo.
Che la sua mente gli stesse tirando un brutto scherzo?
C: ma.. no, no, un attimo. Ho capito bene?
La detective sorrise per la reazione totalmente sconvolta dell’uomo.
B: ehy Castle, ti abbandono per un po’ e ti rammollisci così? Non riconosci più nemmeno una voce al telefono?
C: ma non è possibile. Beckett!!! Come stai?
B: tutto bene. Più abbronzata del solito, ma tutto ok.
C: non ci posso credere.. allora, dove sei? Non sento barriti di elefanti o uccelli predatori.
La detective scoppiò a ridere.
B: il massimo che potresti sentire è il pigolio di un canarino, visto che sono nel mio appartamento a New York.
C: stai scherzando?
B: ehy, dì la verità. Mi volevi in Africa ancora per un po’?
C: no, no, ma che dici! Questo mai! Si è sentita troppo la tua mancanza!
B: sai Castle, devo dire che anche a me è mancata la tua lingua senza freno!
Era così bello poter riascoltare quella voce.
Era così bello saperla così vicina a lui.
C: ascolta.. ma se ti chiedessi un appuntamento non-appuntamento?
B: come? Credo di essermi persa alla prima volta che hai nominato appuntamento.
C: ti sto ufficialmente chiedendo un non-appuntamento. Al parco. Visto che non ti vedo da ben tre mesi, vorrei poterti salutare come si deve.
B: ehm.. va bene. Vada per questo non-appuntamento. Ma non farti venire strane idee.
Ci fu un secondo di silenzio, in cui Beckett si pentì delle sue stesse parole.
C: tranquilla detective, quelle le ho abbandonate tre mesi fa.
La donna rimase leggermente spaziata, ma cercò di farsi coraggio.
B: allora quando ci vediamo?
C: alle 21. Al laghetto. Ci stai?
B: ci sarò.
C: a stasera mia musa.
B: ehy, non chiam-
La cornetta era già stata messa giù e la donna era rimasta con la frase mozzata, ma pur sempre rallegrata dal pensiero consolatore di quel non-appuntamento che tanto desiderava.
 
Top
evidence
view post Posted on 13/6/2011, 14:40




Ma insomma è andata in Africa con quello lì... image Comunque, per fortuna è tornata e questo non-appuntamento di sera al laghetto, sicuramente al chiar di luna, mi ispira parecchio... Attendo curiosa la conclusione!
 
Top
ely*83
view post Posted on 13/6/2011, 16:17




non avrei mai pensato che sarebbe partita davvero :=|:
ci son rimasta di sasso aaaaaah

vediamo questo non-appuntamento ma a questo punto non so bene cosa aspettarmi XD

bravissima bice!!
 
Top
PureMe
view post Posted on 13/6/2011, 21:15




Ma allora è andata in Africa con il dottorino?! :angry:
Sono fiduciosa su questo non-appuntamento, ma avevo una spiacevole sensazione mentre leggevo... Sarà che questa storia, scritta benissimo (tutti i miei complimenti), mi ha fatto penare e non poco... Non sono molto fiduciosa sull'evoluzione della storia tra i due testoni! :T_T:
 
Top
53 replies since 10/5/2011, 15:05   721 views
  Share