El Baile de la Muerte

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Irene!
view post Posted on 1/7/2011, 17:48




bellissimo capito brava XP
 
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lady nikki
view post Posted on 1/7/2011, 19:43




me gusta sempre di più questa storia!!
 
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evidence
view post Posted on 1/7/2011, 22:41




Li ho immaginati perfettamente sulla pista da ballo: che coppia!
Fortissima la vecchietta :=D:
 
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Angol‚
view post Posted on 6/7/2011, 18:37




Parte Quarta

Fecero veloci ricerche sul testo della canzone e si ritrovarono a fare un sopralluogo.
Pistola alla mano e giubbotto anti-proiettile.
Bussarono.

- NYPD OPEN UP!...Vicktor Welling apra la porta!

Non ricevettero risposta ed Esposito sfondò la porta con un calcio.
La stanza era buia, Beckett fece un cenno con la testa e i due poliziotti entrarono di corsa.

- Libero
- Libero
- Non c'è nessuno in casa

Castle accese la luce e, insieme agli altri, iniziò la ricerca di indizi.
Non trovarono nulla, tranne un cassetto pieno di taglia carte.

- Ragazzi andate a casa della Rinfreld , io e Castle portiamo uno di questi a Lanie per farlo analizzare – disse mentre metteva un tagliacarte in una bustina trasparente.
- Sempre noi il lavoro sporco!
- Volete andare a pulire lo “sporco” dall'archivio?
- Ci vediamo al distretto!





Esposito alla guida e Ryan sul sedile passeggeri. Quest'ultimo tirò fuori un blocchetto e iniziò a scrivere.

- Yo bro! Stai facendo testamento?
- Peggio...sono i costi dei fiori, chiesa, ristorante, segnaposti, bomboniere, vestito e non so che altro.
- Domenica è il grande giorno.
- Se ci penso...svengo.
- No bello, abbiamo un assassino da catturare.
- E tu testimone ti sei deciso nel fare la mossa con Lanie?
- Direi di no, voglio vedere prima come si comporta e cosa pensa del matrimonio, stiamo insieme da poco tempo.
- Sono in crisi con il bouquet.
- Perchè?
- Ho detto a Jenny che ci avrei pensato io ma...
- ...ma non hai idea di come farlo.
- Già...hey abbiamo iniziato a fare come Castle e Beckett.
- Beckett – disse lo scuro alzando il collo.
- E' una donna! Posso chiedere aiuto a lei!
- Grande Bro!


Parcheggiarono e scesero dalla macchina.
Dovettero suonare il campanello tre volte prima che la ragazza aprisse.
Non si aspettava la visita dei due agenti, li fece accomodare in salotto e si sedette con loro sul divano.

- E' sola in casa? - esordì Ryan.
- Si – annuì.
- Ne è proprio sicura?
- Perchè queste domande? Si sono sola in casa, non c'è nessun altro.
- Sa per caso dove potrebbe essere il signor Welling? - chiese Esposito.
La ragazza scosse la testa – No, non lo vedo da ieri.
- Conosce questa canzone? - Il moro porse un foglio di carta ben ripiegato.
Katarina lo aprì e lesse il testo.
Sgranò gli occhi e annuì nuovamente – E' “Pobre diabla”...la canzone che ballavo con Handy ad ogni esibizione. - la voce tremò nel pronunciare il nome della vittima.
- “Pobre diablo” è la scritta che è stata incisa sul corpo di Crum, secondo lei ci potrebbe essere qualche collegamento con il caso?
- Non saprei, no, non penso – si passò una mano sul viso.
Stava nascondendo qualcosa, e ciò non passò inosservato agli uomini.
- Il signor Welling, cosa diceva delle sue esibizioni con la vittima? - tentò Esposito.
- Non ne era molto felice. Ogni volta che sente questa canzone pensa a me e Handy. Non me lo ha mai detto, ma so che è così – vennero interrotti dallo squillo del cellulare della donna.
Quest'ultima osservò il display, esitò un momento e prima di premere il tasto verde si congedò andando nell'altra stanza.
I due detective si guardarono e mentre Ryan scriveva un messaggio di testo a Beckett, Esposito si alzò e andò a origliare la conversazione di Katarina.

- “No, non sanno nulla. Ti ho detto di no! Di cosa hai paura? Non ti fidi di me? Bella ricompensa per tutto l'aiuto che ti sto dando! Ne sei sicuro? Questa cosa non la scorderò facilmente! Sei solo un lurido bastardo!”

Javier capì che la conversazione era terminata e rapidamente tornò dal collega.
La Rinfreld rientrò nel soggiorno e con sguardo sicuro esclamò che era a conoscenza del nascondiglio di Welling.



- Beckett. Si. Perfetto. Ci vediamo li, ma prima portate la ragazza al distretto, non voglio altre vittime sul tavolo di Lanie.
Castle guardò la donna.
- Andiamo. Prendi il giubbotto antiproiettile.
- Dove andiamo? - si alzò dalla sedia e seguì la donna verso l'ascensore.
- A prendere il nostro killer.



Arrivarono in una piana desolata, l'erba era completamente bruciata, secca. Dei paletti di legno erano conficcati nel terreno, segno che in passato era presente una staccionata.
L'unica costruzione era una casa, una vecchia catapecchia di legno: il tetto inesistente, le pareti rovinate e le finestre rotte, la porta era in piedi per miracolo.
Non fu difficile entrare.
Beckett e Castle perquisirono il tutto. Esposito e Ryan li raggiunsero poco dopo.
Non c'era nessuno.

- Non è qui , dannazione! - esclamò la donna un po' adirata.
- Come diavolo a fatto a scappare quel tipo! La ragazza deve aver mentito. - Esposito era convinto della sua teoria.
- Per me... - esordì Castle – quell'uomo controlla la Rinfreld, sapeva che Ryan ed Esposito erano da lei e l'ha chiamata per controllare che non parlasse, hanno litigato e lei ha fatto la spia! - terminò la sua teoria con tono saccente.
- Si certo, e poi è andata dalla maestra dicendole che Welling le ha fatto un dispetto! Castle! - Kate lo rimproverò come ogni santo giorno.
- Che ho fatto? Questa volta non ho tirato in ballo gli alieni e la CIA, perchè mi sgridi!
La detective alzò gli occhi al cielo e rivolse la sua attenzione ai due detective – che ore sono?
- E' tardi – Ryan aveva la voce da cucciolo. Era stanco, i preparativi lo stavano mandando al manicomio.
- Ragazzi voi potete andare, non c'è bisogno di tornare al distretto, ci penso io a rintracciare Welling. - si voltò verso Rick – Castle ti accompagno a casa?
- No grazie, non ho nulla da fare, ti faccio compagnia. - sorrise.
- Ok, ti porto a casa.
- Ma veramente...
- Sali in macchina, non vedi Alexis da ieri pomeriggio, so che stai fremendo.



l'angolo di Angol,
eccoci qui!
ce l'ho fatta a trovare la voglia di aggiornare.
anche stavolta non ho nulla da dire xD mi sono sfogata l'altro ieri nel gruppo con la caccia e al Fillion xD
capitolo veloce, scena di R&E obbligatoria xD
mi sono resa conto che la narrazione è bambiata dal "Grande Bro" di Javier al "Parcheggiarono e scesero" è passato un mese prima di finirla e mi ero fermata proprio al "grande bro" O.O
maremma
termino qui il mio angolo con una citazione *-*
Stay Shiny...and shut the front door, Always!
 
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Irene!
view post Posted on 6/7/2011, 19:36




bel capitolo da come hai descritto la casa temevo che gli sarebbe crollata addosso xD
 
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lady nikki
view post Posted on 6/7/2011, 19:47




bellissimo anche questo capitolo!!!speriamo trovino in fretta l'assassino...
 
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evidence
view post Posted on 6/7/2011, 20:43




La storia procede bene ed i "siparietti" Ryan/Esposito sono sempre ben graditi!
 
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Naike.
view post Posted on 6/7/2011, 23:00




Bella FF! Mi sta appassionando davvero >.<
 
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Angol‚
view post Posted on 11/7/2011, 17:16




Parte Quinta

Bussarono alla porta della sala relax e Kevin fece la sua comparsa.
- Buongiorno - disse con un sorriso sul volto.
- Hey Ryan, vuoi un caffè? - chiese Kate in modo gentile.
L'uomo rifiutò con un cenno del capo e un grazie.
- Beckett ti posso chiedere un consiglio? - la voce si abbassò, si vergognava un po'.
- Si certo!
- E-ecco...
- Ryan! - lo guardò con fare materno – Spara!
- Ho promesso a Jenny che al bouquet ci avrei pensato io...ma non ho la più pallida idea di come poterlo fare, non ho nemmeno mai visto il suo vestito, sai, porta male e cose così... - si portò una mano dietro la testa e rise.
- I fiori sono bellissimi per la loro semplicità, i loro colori e perchè non stonano mai in alcuna occasione. Penso che un semplice bouquet di roselline con colori chiari, come ad esempio giallo, arancione e rosso, possa andare bene. E' il gesto che conta. - si stupì di ciò che aveva appena detto, non era da lei.
- Grazie Kate! Ti devo un favore! - la salutò velocemente e uscì di corsa dalla stanza. Andava dal fioraio.
Il detective usciva di corsa e qualcun altro entrava alla stesso modo.

- Buongiorno Beckett, si sto bene anche io, dobbiamo andare a fare qualche sopralluogo vero? No? In archivio? Da Lanie? Colazione al bar? - sparava domande a raffica.
- Castle Castle Castle Castle Castle! - lo bloccò la donna – che cosa succede?
- No, nulla di grave! - sorrise preoccupato.
- Se lo dici tu... - non l'aveva convinta più di tanto.

Tornarono alla scrivania e lo scrittore continuava a guardarsi intorno.

- Sei sicuro che vada tutto bene?
- Assolutamente.


- RICHARD ALEXANDER RODGERS!
Dalle porte dell'ascensore uscì la condanna dell'uomo.
Quando lo chiamava con il suo nome di battesimo non era un buon segno.
Si nascose dietro la sedia della detective, che nel frattempo lo guardava male.
- Papà ti ho visto! Esci fuori!
- A-Alexis! Cosa ci fai qui? - nella sua voce aleggiava il terrore.
- Cosa ci fai tu! - ribatté
- S-sto lavorando...
- Papà!
- Ti prego! Non ci voglio andare! - implorò alla figlia mentre usciva dal suo nascondiglio.
- Non fare il bambino!
- Lui è un bambino. - si intromise la detective.
- Scusa Kate non ti ho salutata, come stai? - Alexis sfoggiò uno dei suoi sorrisi più belli.
- Bene grazie, tu?
- Oh Bene, tra poco però qualcun altro subirà la mia ira. - tornò a guardare lo scrittore.
- Cosa è successo?
- Un uomo di quarant'anni ha paura di fare le analisi del sangue!
- Alexis abbassa la voce! Lo deve sapere tutto il distretto?
- Castle hai paura degli aghi? - sogghignò la donna.
- Non è che ho paura, mi stanno solo antipatici. - incrociò le braccia al petto e mise il broncio.
- Kate ti posso chiedere un favore? - azzardò la giovane Castle.
- Oggi è la giornata dei favori, dimmi pure.
- Io dovrei andare a scuola. Non è che puoi portare tu mio padre in ambulatorio? Magari se gli punti la pistola sul petto si convince ad andare a fare questo benedetto prelievo! - alzò gli occhi al cielo e allargò le braccia.
- I-io? Ma veramente avrei del lavoro da svolgere...Martha?
- Lei è peggio di papà, sviene appena vede del sangue. Ti prego!
- V-va bene!
- Grazie Kate! - l'abbracciò e si avviò correndo all'ascensore – L'appuntamento è tra mezz'ora!
- Hey! E il mio parere non lo chiede nessuno?
- Stai zitto Castle, potrei renderti la vita un inferno da ora in poi – lo guardò di sottecchi mentre si metteva la giacca.
- Non oserai dirlo!
- Espoooooo... - Rick le tappò la bocca con la mano - Ok va bene adiamo! -



Entrarono nella piccola struttura di cemento e chiesero indicazioni.
Quarto piano, ambulatorio due.

- Che ne dici se prendiamo le scale? - domandò speranzoso lo scrittore.
- Facciamo prima con l'ascensore – rispose la donna premendo il tasto verde.
- Se andiamo con le scale facciamo movimento! Ricordi? Avevi detto che mi avresti aiutato a perdere la pancetta – provò in tutti i modi a convincere la detective. Magari facendo le scale riuscivano ad arrivare un po' in ritardo all'appuntamento e quindi esso sarebbe saltato.
- Va bene! Prendiamo le scale, ma le facciamo di corsa!
Rick rimase di stucco, non si aspettava che la detective proponesse di farle correndo.


- Castle!
- Siiii? - la risposta arrivò con l'eco alle orecchie della donna.
- A che piano sei?
- Ehm...a metà tra il secondo e il terzo – rispose abbassando la voce.
- Non ci credo...Castle! - sbuffò, alzò gli occhi al cielo e scese le scale per andare a recuperare quell'uomo che era una disgrazia della natura.
Raggiuntolo al piano lo guardò male e lo prese per la cravatta.
- Tu adesso vieni con me e ti sbrighi pure! - il classico tono che non ammetteva repliche.


Arrivarono al quarto piano, ambulatorio due.
La donna fresca come una rosa, l'uomo ansimante come un orsetto lavatore che non beve da anni.
- Posso aiutarvi? - chiese una piccola donna che somigliava vagamente alla signora Minù, era piccola e magra, con grosse guance e un paio di occhiali piccoli poggiati sul naso en trompette.
- Si grazie. - disse Beckett con un sorriso – il signore qui presente deve fare un prelievo di controllo – si girò verso Castle ma esso non c'era più.
Si guardò intorno spaesata.
- Dice il signore che si è appena nascosto dietro a quella colonna? - fece notare l'infermiera indicando il nascondiglio.
- Mi scusi torno subito!
Con passo veloce si avvinò all'uomo, poggio la schiena alla colonna e iniziò a guardarsi le unghie – Castle – iniziò con tono pacato – hai deciso di giocare a nascondino oggi? Dimmelo così mi chiudo gli occhi e inizio a contare. - lo prese nuovamente per la cravatta e lo portò di fronte alla piccola donna.
- Non è colpa mia se ho paura!
- Non è da uomo virile.
- Io sono virile!
- Castle, usa il metal detector per cercare la tua virilità! Dove dobbiamo andare?
- Porta blu.
- Grazie mille!
Non mollò la presa per un attimo e lo trascinò dietro di se.
La piccola signora Minù sorrise di gusto alla visione della scena.
Entrarono e salutarono l'uomo che era dietro una scrivania di legno, il dottore.
- Buongiorno – rispose egli cordialmente – analisi del sangue?
- Esatto!
- La signora o il signore?
- Lui, Richard Castle. - lo spinse avanti a se.
- Si sieda sulla sedia, tiri su la manica e poggi il gomito sulla scrivania
Castle eseguì gli ordini, lanciando uno sguardo impaurito a Beckett.
Il medico gli mise la fascetta elastica per bloccare il flusso di sangue e notò la tensione dello scrittore.
- Se ha timore le consiglio di prendere per la mano sua moglie e guardare qualcosa che la distragga.
- Non è mia moglie – Non sono la moglie – risposero all'unisono.
Si guardarono negli occhi e in quel momento partì la pubblicità di profumi prolungata. In quel momento poteva succedere qualsiasi cosa, nessuno dei due ci avrebbe fatto caso.
Il medico approfittò della situazione e inserì la siringa nella vena dell'uomo, estrasse il sangue necessario e concluse la procedura.
- Abbiamo finito. - esclamò sistemando la provetta. Guardò i due che non si erano mossi, fece un colpo di tosse che li riportò alla realtà. - Noto con piacere che il “guardare qualcosa che distrae” funziona come metodo – scherzò giocosamente.
Uscirono dalla stanza imbarazzati e mentre iniziarono a scendere le scale Kate notò che Castle si era bloccato e la guardava intensamente.
- Che cosa è successo?
- I-il dottore... - disse in tono serio.
- Che ha fatto? - c'era un po' di allarmismo nella sua voce.
- Si-si è dimenticato di darmi il lecca-lecca
La mascella di Beckett toccò il pavimento e lo sguardo che lanciò all'uomo era tutto tranne che amichevole.
- CASTLEEEEEEEEEE! - urlò – Sei proprio un bambino! - sbuffò, scese le scale facendo due scalini alla volta e lasciò indietro lo scrittore che si lamentava e reclamava il suo lecca-lecca.


L'angolo di Angol,
Sarei una bugiarda a dire che questo capitolo non mi piace perchè me la so fatta sotto dalle risate a scriverlo!
ho preso spunto da quel figone di mio zio xD (modestia a gogo) 43 anni, uno di quei tipi che lavora in barca quindi con i muscoli messi a dovere, lo vedi spiritoso e giocherellone ma fagli vedere una siringa e sviene haha xD
quanto lo prendo in giro pe sto fatto. xD
noto che mi è tornata la parlantina xD
Il palo è Caldo, la Musa si mette la Crema per Strada, Raperunzel, Stay Shiny, me la riporti a casa Sana e Salva, ma sei una Biondona e i Mezzi Obelischi di Roma. Poi uno dice che non siamo folli xD
ok la smetto. spero che vi piaccia xD un momento Caskett ci voleva xD hahaha
Stay Shiny!
 
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KateMoore
view post Posted on 11/7/2011, 17:46




CITAZIONE
- Si-si è dimenticato di darmi il lecca-lecca

Ahahah troppo divertente!!!^^ Sto ancora ridendo!
Bello anche questo capitolo!^^
 
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evidence
view post Posted on 11/7/2011, 21:17




:=D: Capitolo molto divertente! Forse Castle è un tantino troppo estremizzato nell'atteggiamento, ma ho immaginato tutte le sue possibili espressioni ed anche quelle di Beckett!
 
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Angol‚
view post Posted on 12/7/2011, 11:22




Grazieeee! anche io pensavo di essere andata ooc poi però son andata con zio a fare le analisi...credimi...c'è gente che farebbe di peggio O.O sono senza vergogna...
 
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ely*83
view post Posted on 12/7/2011, 16:24




boh :=D: :=D: :=D: :=D: :=D: :=D: ahahahahaha bellissimo sto capitolo
 
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Irene!
view post Posted on 12/7/2011, 19:22




CITAZIONE
- Si-si è dimenticato di darmi il lecca-lecca

Ahahah troppo divertente!!!^^ Sto ancora ridendo!
Bello anche questo capitolo!^^

ahahah quoto xD
 
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Angol‚
view post Posted on 14/7/2011, 10:38




Parte Sesta

- Beckett per fortuna che sei arrivata! - urlò Javier felice – E' tutta la mattina che proviamo a chiamarti. Dov'eri finita?
- Ad accompagnare un bambino a fare le analisi – guardò Castle di sottecchi che fece il vago.
- A fare che?
- Nulla Esposito. Ci sono novità? - chiese speranzosa
- Si, abbiamo rintracciato il cellulare di Welling, la chiamata a Katarina Rinfreld è stata fatta da una cabina telefonica nei pressi dell'abitazione della donna. A quanto pare era a conoscenza della nostra visita. - terminò l'agente.
- Che vi avevo detto? Non diamo retta allo scrittore – si intromise Castle con tono saccente. Incrociò le braccia al petto e mise il broncio.
Kate si batté la mano sulla fronte disperata.
- Non cambierà mai – scosse la testa e si sedette alla sua scrivania. Non fece in tempo a prendere in mano il fascicolo che era sulla sua scrivania, che il cellulare squillò.
Guardò il numero: sconosciuto.
Aprì la conversazione ma dall'altra parte non proveniva nessuna voce. Dei suoni cupi e metallici si ripetevano in continuazione.
- Pronto? Pronto? Chi è? - non ricevendo risposta chiamò Ryan e gli fece segno di rintracciare la chiamata.
- “E adesso come farai? Non ci sono i tuoi amici poliziotti eh? Puttana che non sei altro!” - la voce arrivò lontana e un po' gracchiante.
Beckett continuava a tenere il telefono all'orecchio mentre guardava Ryan fare la ricerca.
- Beckett il segnale arriva da casa di Katarina Rinfreld, è il suo cellulare che ha effettuato la chiamata!
- Merda! Quello che parla deve essere Welling. Andiamo ragazzi!
Corsero all'ascensore e schivando il traffico pomeridiano, come se fossero in Mario Kart, arrivarono all'appartamento della donna.
- Mi dicono dalla regia che questo è il posto perfetto, sopra c'è scritto "L'assassino è qui" – esclamò Caste per sdrammatizzare.
- Veramente c'è scritto Numero 39 – lo prese in giro la detective con tono serio
Presero posizione davanti alla porta d'ingresso, Beckett tirò fuori, dalla fondina, la pistola con la mano destra, mise le le due dita della mano sinistra davanti gli occhi e successivamente buttò il pollice all'indietro, segnale che significava “guardatemi le spalle”.
Fece un profondo respiro e con un calcio sfondò la porta.
- NYPD! VICKTOR WELLING GETTI LA PISTOLA!

L'accusato aveva legato la sua fidanzata alla gamba del tavolo con della corda da marinaio, sulla bocca le aveva messo nel nastro isolante a presa rapida e le puntava la canna al cuore riempendola di calci.
Appena sentì il tonfo della porta che cadde il panico prese possesso di lui, si guardava intorno con aria spaesata senza mai abbassare l'arma. Quando realizzò di non avere via di fuga piantò la pistola su Beckett e sparò quattro colpi a vuoto.
Kate era abituata a queste reazioni e fortunatamente si abbassò appena in tempo, facendo prendere un colpo allo scrittore che, da dietro l'uscio, urlò un “ATTENTA”.


- L'abbiamo colta con le mani nel sacco Vicktor. Vuole confessare ora o aspettare il suo avvocato? - chiese Beckett mentre entrava nella sala interrogatori due e spostava la sedia, per prendere posto.
- Vuoi fare il duro? Io ho tempo sai. Oggi non ho nulla da fare – posò la penna sul tavolo, incrociò le braccia al petto poggiandosi sullo schienale.
L'uomo continuava a guardarsi le mani senza parlare.
La detective decise che era giunto il momento di giocare sporco; fece un semplice gesto con la mano ed Esposito entrò nella saletta con un registratore in mano.
Kate lo ringraziò con la testa e premette il tasto play: le note di una canzone familiare all'accusato risuonavano nella stanza. Egli alzò la testa guardando la donna con odio.
- Riconosce questa canzone? - iniziava a spazientirsi – No? Ne è sicuro? Ha voglia di sentire una storia? - accavallò le gambe e si sporse sul tavolo di metallo.
- C'erano due ragazzi tanto amici, che ballavano salsa insieme ad una ragazza. Un bel giorno il fidanzato della donna si stancò delle continue esibizioni che faceva la sua fidanzata con il suo migliore amico e quindi alla prima occasione lo uccise. Ma ciò non gli bastò, gli tagliò un braccio e gli incise “pobre diablo” sulla pelle. - iniziò a raccontare la donna mentre Vicktor tremava. - Poi per paura di essere scoperto decise di uccidere la sua fidanzata.
- NO! - finalmente l'uomo aveva aperto bocca e in maniera abbastanza aggressiva. - Non è andata così! Io-io non lo volevo uccidere...volevo solo tagliarli il braccio destro...almeno non avrebbe più ballato con la mia Kata. Poi lui ha-ha iniziato ad urlare e correre – disse rapidamente mentre agitava le braccia – e io non sapevo che fare e..e..e l'ho ucciso...ma non volevo!
- Come non volevi uccidere Katarina.
- NO! NON LA VOLEVO UCCIDERE! Le volevo solo mettere paura. - riabbassò nuovamente lo sguardo.
- Perchè hai scritto “Pobre diablo”?
- “Povera diavola. Si dice che si ti è visto per la strada vagando. Piangendo per un uomo che non vale un centesimo. Povera diavola, piangi per un povero diavolo.” è il testo della canzone...Katarina non si è mai accorta di nulla, ma io sapevo che il loro non era semplice partnership. Erano una coppia. Mi ha messo le corna! Piangeva di nascosto la notte. Piangeva per quel bastardo.

Beckett fece portare fuori il colpevole e tornò alla sua scrivania.
Castle era sparito, non si vedeva da un po' di tempo.
- Ragazzi avete visto Castle in giro? - chiese a Ryan ed Esposito.
- Negativo Beck! - risposte il secondo.
- Io vado a casa, sono stremata... - uno sbadiglio si fece largo sul suo viso.
- A domani!
- Lo spero! - le porte dell'ascensore si chiusero dietro di lei.


L'angolo di Angol,
Well! Siamo arrivati alla conclusione del caso...ma cosa succederà adesso? Non può mica finire tutto così! Eh no U_U mi dovete sopportare per altri TRE capitoli, che spero vi facciano sganasciare dalle risate xD
Detto ciò ciò detto mi congelo...oh no..mi sa che ho sbagliato...co sto caldo mi squaglio e mi congedo xD
Nonècolpamialosapeteèilmiospacciatorechemidarobanonbuona!
Stay Shiny!
Oplà =]
 
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41 replies since 27/6/2011, 13:52   387 views
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