| Parte Quarta
Fecero veloci ricerche sul testo della canzone e si ritrovarono a fare un sopralluogo. Pistola alla mano e giubbotto anti-proiettile. Bussarono.
- NYPD OPEN UP!...Vicktor Welling apra la porta!
Non ricevettero risposta ed Esposito sfondò la porta con un calcio. La stanza era buia, Beckett fece un cenno con la testa e i due poliziotti entrarono di corsa.
- Libero - Libero - Non c'è nessuno in casa
Castle accese la luce e, insieme agli altri, iniziò la ricerca di indizi. Non trovarono nulla, tranne un cassetto pieno di taglia carte.
- Ragazzi andate a casa della Rinfreld , io e Castle portiamo uno di questi a Lanie per farlo analizzare – disse mentre metteva un tagliacarte in una bustina trasparente. - Sempre noi il lavoro sporco! - Volete andare a pulire lo “sporco” dall'archivio? - Ci vediamo al distretto!
Esposito alla guida e Ryan sul sedile passeggeri. Quest'ultimo tirò fuori un blocchetto e iniziò a scrivere.
- Yo bro! Stai facendo testamento? - Peggio...sono i costi dei fiori, chiesa, ristorante, segnaposti, bomboniere, vestito e non so che altro. - Domenica è il grande giorno. - Se ci penso...svengo. - No bello, abbiamo un assassino da catturare. - E tu testimone ti sei deciso nel fare la mossa con Lanie? - Direi di no, voglio vedere prima come si comporta e cosa pensa del matrimonio, stiamo insieme da poco tempo. - Sono in crisi con il bouquet. - Perchè? - Ho detto a Jenny che ci avrei pensato io ma... - ...ma non hai idea di come farlo. - Già...hey abbiamo iniziato a fare come Castle e Beckett. - Beckett – disse lo scuro alzando il collo. - E' una donna! Posso chiedere aiuto a lei! - Grande Bro!
Parcheggiarono e scesero dalla macchina. Dovettero suonare il campanello tre volte prima che la ragazza aprisse. Non si aspettava la visita dei due agenti, li fece accomodare in salotto e si sedette con loro sul divano.
- E' sola in casa? - esordì Ryan. - Si – annuì. - Ne è proprio sicura? - Perchè queste domande? Si sono sola in casa, non c'è nessun altro. - Sa per caso dove potrebbe essere il signor Welling? - chiese Esposito. La ragazza scosse la testa – No, non lo vedo da ieri. - Conosce questa canzone? - Il moro porse un foglio di carta ben ripiegato. Katarina lo aprì e lesse il testo. Sgranò gli occhi e annuì nuovamente – E' “Pobre diabla”...la canzone che ballavo con Handy ad ogni esibizione. - la voce tremò nel pronunciare il nome della vittima. - “Pobre diablo” è la scritta che è stata incisa sul corpo di Crum, secondo lei ci potrebbe essere qualche collegamento con il caso? - Non saprei, no, non penso – si passò una mano sul viso. Stava nascondendo qualcosa, e ciò non passò inosservato agli uomini. - Il signor Welling, cosa diceva delle sue esibizioni con la vittima? - tentò Esposito. - Non ne era molto felice. Ogni volta che sente questa canzone pensa a me e Handy. Non me lo ha mai detto, ma so che è così – vennero interrotti dallo squillo del cellulare della donna. Quest'ultima osservò il display, esitò un momento e prima di premere il tasto verde si congedò andando nell'altra stanza. I due detective si guardarono e mentre Ryan scriveva un messaggio di testo a Beckett, Esposito si alzò e andò a origliare la conversazione di Katarina.
- “No, non sanno nulla. Ti ho detto di no! Di cosa hai paura? Non ti fidi di me? Bella ricompensa per tutto l'aiuto che ti sto dando! Ne sei sicuro? Questa cosa non la scorderò facilmente! Sei solo un lurido bastardo!”
Javier capì che la conversazione era terminata e rapidamente tornò dal collega. La Rinfreld rientrò nel soggiorno e con sguardo sicuro esclamò che era a conoscenza del nascondiglio di Welling.
- Beckett. Si. Perfetto. Ci vediamo li, ma prima portate la ragazza al distretto, non voglio altre vittime sul tavolo di Lanie. Castle guardò la donna. - Andiamo. Prendi il giubbotto antiproiettile. - Dove andiamo? - si alzò dalla sedia e seguì la donna verso l'ascensore. - A prendere il nostro killer.
Arrivarono in una piana desolata, l'erba era completamente bruciata, secca. Dei paletti di legno erano conficcati nel terreno, segno che in passato era presente una staccionata. L'unica costruzione era una casa, una vecchia catapecchia di legno: il tetto inesistente, le pareti rovinate e le finestre rotte, la porta era in piedi per miracolo. Non fu difficile entrare. Beckett e Castle perquisirono il tutto. Esposito e Ryan li raggiunsero poco dopo. Non c'era nessuno.
- Non è qui , dannazione! - esclamò la donna un po' adirata. - Come diavolo a fatto a scappare quel tipo! La ragazza deve aver mentito. - Esposito era convinto della sua teoria. - Per me... - esordì Castle – quell'uomo controlla la Rinfreld, sapeva che Ryan ed Esposito erano da lei e l'ha chiamata per controllare che non parlasse, hanno litigato e lei ha fatto la spia! - terminò la sua teoria con tono saccente. - Si certo, e poi è andata dalla maestra dicendole che Welling le ha fatto un dispetto! Castle! - Kate lo rimproverò come ogni santo giorno. - Che ho fatto? Questa volta non ho tirato in ballo gli alieni e la CIA, perchè mi sgridi! La detective alzò gli occhi al cielo e rivolse la sua attenzione ai due detective – che ore sono? - E' tardi – Ryan aveva la voce da cucciolo. Era stanco, i preparativi lo stavano mandando al manicomio. - Ragazzi voi potete andare, non c'è bisogno di tornare al distretto, ci penso io a rintracciare Welling. - si voltò verso Rick – Castle ti accompagno a casa? - No grazie, non ho nulla da fare, ti faccio compagnia. - sorrise. - Ok, ti porto a casa. - Ma veramente... - Sali in macchina, non vedi Alexis da ieri pomeriggio, so che stai fremendo.
l'angolo di Angol, eccoci qui! ce l'ho fatta a trovare la voglia di aggiornare. anche stavolta non ho nulla da dire xD mi sono sfogata l'altro ieri nel gruppo con la caccia e al Fillion xD capitolo veloce, scena di R&E obbligatoria xD mi sono resa conto che la narrazione è bambiata dal "Grande Bro" di Javier al "Parcheggiarono e scesero" è passato un mese prima di finirla e mi ero fermata proprio al "grande bro" O.O maremma termino qui il mio angolo con una citazione *-* Stay Shiny...and shut the front door, Always!
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