Parte NonaLa cerimonia si svolse nel giardino di casa Duffy-O’Malley, un leggero vento accompagnò il tutto e per questo motivo le dame decisero che era meglio tenere la giacca addosso, evitando così di prende un malanno.
Il tutto fu meraviglioso, Ryan era magnifico, gli brillarono gli occhi alla vista della sua donna, che era molto bella nel suo abito color panna.
Richard stava morendo dalla voglia di vedere il vestito della detective, la curiosità lo stava mangiando vivo.
Lanie si commosse al momento del sì, Esposito invece, fu così bravo da non far notare a nessuno la lacrima che gli rigò il viso.
Come in ogni cerimonia che si rispetti, arrivò il lancio del bouquet.
Esso era un mazzo di fiori non particolarmente grande, dalla forma circa semisferica, erano due piccoli mazzi di fiori chiari, abbinati al vestito della sposa e legati tra loro con un nastro.
La neo-signora Ryan diede le spalle alle invitate donne, levò il nastrino e lanciò i due mazzolini in aria.
Uno cadde nelle mani della cugina di Kevin che, felice e contenta, andò ad abbracciare il suo fidanzato; l'altro andò nella direzione di Lanie che lo prese al volo sorridendo.
Javier le si avvicinò e l'abbracciò da dietro, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò un “Ti vedrei bene con un abito bianco in dosso”.
Mentre la dottoressa e il detective si scambiavano effusioni, Beckett si accorse che un fiore era scappato dal bouquet e stava scendendo lentamente verso di lei cullato dall'aria.
Alzò la mano e attese che quella margherita bianca si posasse su di essa, con il cappotto erano difficili i movimenti.
La strinse per il gambo e la portò al naso, odorandone intensamente l'aroma, si voltò per incamminarsi verso il tendone, dove si sarebbe svolto il rinfresco, e si ritrovò a un palmo lo scrittore.
- Hey – esclamò l'uomo.
Kate sorrise ma non disse nulla. Si spostò e si avviò. Non era arrabbiata con l'uomo, ma le faceva piacere vederlo in quello stato.
Richard e Katherine entrarono nella grande sala del ricevimento affiancati.
Il tendone era addobbato in maniera magnifica, era in stile barocco, finte colonne costeggiavano i quattro lati e tra esse erano posti dei piccoli divanetti tre posti.
La sala era divisa in due, nella parte a destra vi erano tutti i tavoli, apparecchiati in maniera magnifica, segnaposto ad ogni persona e centrotavolo floreale; nella parte sinistra non vi era nulla, lo spazio era stato lasciato vuoto per le danze.
La donna era esterrefatta e nel mentre che osservava il tutto si levò il cappotto - Non è bellissimo? - chiese al suo compagno.
Castle la guardò - Oh si, come te... - realizzò e si corresse velocemente - Com'èTeatraleQuestoPosto!
Non lo fece notare, ma la detective aveva capito ciò che lo scrittore aveva appena detto e sorrise mentalmente nel vedere come si era corretto.
- Andiamo a prendere posto?
- Si. Meglio.
L'abito che indossava Beckett era lungo fin sopra le ginocchia, senza maniche, di seta fluttuante. Le spalline erano più strette sopra le spalle per poi farsi sempre più larghe avvolgendo i seni per terminare sotto ad essi, costituendo contemporaneamente la parte alta dell’abito e creando una scollatura molto profonda. Sotto il seno vi era una cintura generosa e larga dalla quale poi la stoffa scendeva lunga e morbida.
Il vestito era bicolore: blu al centro e azzurro all’esterno, una combinazione fantastica, il che non era solo riferito al vestito, ma anche all’effetto che avrebbe creato con gli occhi di Castle.
A completare il tutto ci pensava una stola sulle braccia con la stessa combinazione di colori e un medaglione con dentro la foto di Kate e Johanna.
Il loro tavolo era composto dai membri del distretto e appena si sedettero Castle notò la collana, il suo regalo.
Rimase felice nel vedergliela al collo e rimase ancora più felice nel vedere la foto che era incastonata dentro.
La cena passò tranquillamente, tra una risata e una presa in giro, erano tutti allegri e spensierati.
Parish ed Esposito si guardarono complici e si alzarono per recarsi al tavolo degli sposi, pochi minuti dopo una musica di diffuse per tutto il salone e gli invitati iniziarono a ballare.
Javier prese Kate per il braccio, contro sua volontà, e la portò al centro della pista mentre Lanie prese Rick e fece lo stesso. Poco dopo anche i novelli sposi li raggiunsero.
Sembravano adolescenti ad una festa di compleanno, ridevano e scherzavano come vecchi amici.
Il disk jokey mise canzoni molto varie, dalla disco music ai balli di gruppo, dai lenti ai balli latini e fu proprio in questo momento che Lanie e Javier si guardarono complici.
Temba Tumba Timba dei Los Van Van si diffuse per tutta la sala e Esposito decise che era il momento di una bella Rueda Salsera*; prese il medico e la detective per mano e con un cenno della testa chiamò lo scrittore, da bravo “bailarín” iniziò a chiamare le figure: Dile que si, Dile que no, Pa' ariba, Pà abajo, Enchufla, Enchufla doble, Dame, Paseala, Aguajea, Dame doble, Exhibela, la Hermana, Saludo al Guapo, Sombrero, Setenta, Setentaycinco, Setentaysiete, Dame e ancora Saludo al Guapo. Le due coppie eseguivano gli ordini del “cantante” senza sbagliare un colpo. Avevano attirato l'attenzione di tutti i presenti che li osservarono ammirati e applaudirono alla fine della loro esibizione non voluta.
Kate era imbarazzatissima dalle attenzioni che erano state rivolte verso di loro e con passo veloce e testa bassa si avviò verso il suo posto però, per sua sfortuna, in quel momento partì una bachata e la sua camminata venne interrotta.
Castle l'aveva afferrata per il braccio e, prima che potesse replicare, la portò nuovamente in pista.
Iniziarono a danzare sulle note di Colgando En Tus Manos, canzone che Richard adorava.
Non parlarono per un minuto buono, Rick cantava e Kate lo guardava.
- Perdonato? - l'uomo decise di rompere il silenzio che si era creato.
- Non lo so – rispose la donna mordendosi il labbro.
- Non mi perdoni nemmeno se faccio lo sguardo da cucciolo? - e detto ciò abbassò il labbro inclinando un po' la testa.
Beckett resistette per un po', ma poi cedette a quegli occhioni azzurri – D'accordo!
- Significa che sono stato perdonato?
- Si, sei stato perdonato.
Rick sorrise. - Sai...quel medaglione ti sta proprio bene!
- E'-è davvero bello. Grazie mille!
- Questo e altro per te mia detective.
Kate sorrise automaticamente.
- Ti posso fare una domanda? - il tono di Castle era serio.
La detective annuì.
- Il tuo non è solo saper ballare bene, devi aver fatto per forza qualche corso. Non puoi conoscere tutte le figure che ha chiamato Esposito prima e non puoi non aver sbagliato nulla nell'eseguirle. - chiese curioso mentre ancora ancheggiavano.
- Potresti aver ragione, ma da me non saprai nulla.
- Che ti costa dirmelo? Dai!
- Non ti dirò nulla nemmeno se mi torture con tutti i macchinari del museo della tortura!
- Mi stai sfidando? - domandò malizioso
- Accetteresti la sfida? - gli sussurrò nell'orecchio.
Lasciò l'uomo di stucco e tornò al suo posto sorridendo divertita.
- Castle pulisciti la bocca! stai sbavando! - affermò Lanie passandogli vicino per raggiungere la sua amica al tavolo.
- Buongiorno papà - esclamò Alexis scendendo le scale.
- Zucca! Come stai oggi? Le bolle prudono ancora? - chiese Rick da bravò papà.
- Ho messo il talco mentolato, dà ancora un po' fastidio. - rispose storcendo il naso e sedendosi sullo sgabello di fronte al padre.
- Ti dovevi prendere la varicella proprio tre giorni prima del matrimonio di Ryan. - le porse un piatto di frittelle con un succo di frutta.
- Com'è andata ieri? - domandò addentando una frittella.
- Benissimo! Abbiamo mangiato tantissimo – disse leccandosi il labbro con la lingua – Abbiamo riso, scherzato, ballato e... - Ripensò all'ultima domanda che gli fece la detective mentre abbandonava la pista e si incantò a guardare il nulla.
- Papà? Papà ci sei? Mi senti? Sei connesso? - disse la piccola Castle passando una mano davanti gli occhi del padre.
- Paaaaaaapà? Lo sai che Monica è bella, brava e buona e ai polpi piace giocare a briscola assieme a moby Dick scommettendo cartucce ad inchiostro di seppia? * - non ricevette risposta – PAPA'! - urlò e riuscì a destare l'uomo dai suoi pensieri.
- Scusa? Dicevi? I polpi?
- Oddio sei incorreggibile! Parlavi del matrimonio!
- Ah, si, giusto. E' stato davvero bello, gli sposi erano magnifici e ci siamo divertiti tantissimo! - Appoggiò i gomiti sul bancone e tirò fuori dalla tasca dei jeans un lecca-lecca.
- E quello che cos'è? - chiese indicando l'oggetto che l'uomo aveva appena messo in bocca.
- E' un lecca-lecca! - rispose fiero Richard.
- E da dove salta fuori?
- Me lo ha regalato Beckett ieri sera. - sorrise.
Alexis fece il giro del bancone e andò ad abbracciare quel bambinone che non sarebbe cresciuto mai.
L'Angolo di Angol,E siamo giunti alla fine di questo mio folle viaggio che spero vi sia piaciuto.
Prima dei miei sproloqui vi esplico gli asterischi.
1* Da notare che non ho mai nominato Jenny U_U per quanto mi riguarda la sposa sono io!
2* Bueno, la rueda è una particolare versione della salsa cubana, ballata da più coppie che si dispongono a formare un grande cerchio, e dove le figure vengono "chiamate" da uno dei ballerini che ha la funzione di capo rueda "cantante".
3* Per la frase di Monica è brava bella e i polipi etc etc voglio ringraziare Momi Monica (Cutuletta) e Laura (laureta) che al mio appello "ditemi la prima frase che vi viene in mente" hanno sparato quelle due xD
Adesso posso sproloquiare.
4* Per chi volesse, ecco il vestito di Kate, ringrazio la Cris che mi ha aiutato a descriverlo e trovarlo. Inizialmente era rosa, ma ho pensato che in blu fosse più bello, così gli ho cambiato il colore
ET VOILA'Io mi sono divertita a scrivere questa folle storia e spero che voi vi siate divertite a leggerla.
Questo è il mio ultimo capitolo, partirò tra qualche giorno e tornerò solo a settembre, quindi li libererete di me per un mese e passa. *si alzarono cori di alleluja*
Ringrazio chiunque abbia aperto questa pagina per leggere la storia! Grazie davvero!
Non posso che augurarvi buone vacanze e terminare con:
Take it Scialla and Stay Shiny!
Oplà!
La Fe =*