Racconti da una Nuova vita

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beside_real
view post Posted on 15/3/2011, 19:59




Uhaaaaaaaa.... leggere tutte ste ff mi fate venir voglia di postare prima XD

infatti ecco qua il terzo capitolo.
Oggi ho saputo che questo fine settimana posso essere molto impegnata quindi anticipo la postazione.

Vi dico solo che ho tanto materiale succoso che aspetta solo di essere postato :=3:

3.
Gli occhi di Kate si allungarono verso la porta e un sorriso le stampò la faccia.
"Non ci credo! Agente Shaw!! Che bello rivederti!!!"
La donna entrò piano piano chiudendo alle spalle la porta da Richard.
"Ragazzi, venite a vedere chi è venuta a trovarci?!?!"
Kate urlò.

L'agente Shaw era sorridente. Era vestita di blu, tailleur gonna giacca e camicia azzurrina.
I capelli le arrivavano alle spalle. I suoi lineamenti facevano vedere che era passato il tempo ma era rimasta sempre una bella donna.
"Grazie per avermi chiamato. Alla tua maniera, ma grazie. Sei stato fotunato a trovarmi nel momento in cui ho meno lavoro."
Kate si accigliò verso Richard che non la notò.
Richard che era tornato vicino a Kate era molto sorridente.
"Oggi avrai l'onore di re-incontrare qualcuno e qualcuna che non ti aspetti."
"Già lo immagino invece." Facendo un sorriso e guardando le scale.
Due ragazzi scesero le scale, il primo in maniera decisa ma calma e la seconda con fretta arrivando per prima e urlando.
"Jordaaaaaan!!!"
Entrambi la salutarono e si piazzarono davanti alla donna ognuno sotto l'abbraccio di Kate e di Richard.
"Come siete cresciuti..."
Il ragazzetto che stava sotto il braccio di Richard sorrideva.
I suoi capelli biondi erano più ordinati e non spettinati dal vento mattutino. La ragazza invece, davanti a Kate, emanava un sorriso ancora più abbagliante del maschio.
Gemelli.
Arrivavano entrambi in altezza quasi alla spalla di Kate.
Malcolm era la copia del padre, aveva ripreso tutti i lineamenti. Molti lo paragonavano a 'Rick da giovane', infatti lo era se si prendeva una foto dello scrittore quando lo era lui. Gli occhi erano verdi e avevano lo stesso taglio della madre. Johanna invece era la copia della madre, aveva gli occhi azzurri ma sempre col taglio di Kate. I capelli biondo castano erano lunghi fino alla spalla, raccolti in questo caso in una coda scompigliata. Si vedeva Richard in lei quando si esprimeva con il volto.
Dopo aver salutato l'agente entrambi tornarono su alle loro camere. Erano indaffarati con lo studio.
Entrambi frequentavano il primo anno di college.
"Incredibile. Non pensavo che Malcolm maturando diventasse come te. Siete voi due facendo copia incolla. L'ultima volta che l'ho visto, quando abbiamo lavorato di nuovo assieme, aveva cinque anni... invece lei me la ricordavo più minuta... e più come te Kate, adesso sta riprendendo da te Rick."
"Il tempo passa è? Hanno quattordici anni."
Scambiandosi con il sorriso le battute le due donne. Però si mise a riparlare Richard.
"Non ti far trarre in inganno. Molti ci cascano. Hanno due temperamenti molto diversi."
"L'ho notato."
Richard invitò a far sedere la Shaw sul divano. Kate rimase vicino a lei mentre lo scrittore si muoveva a portare qualcosa di commestibile. Unendosi successivamente, e riprendendo il discorso di prima.
"Vanno molto d'accordo. Johanna è un tornado. Su questo ha ripreso da me. Ma è così ostinata come Kate..."
Non finì la frase che kate lo fulminò con lo sguardo.
"Ok. Fatto sta invece che Malcolm è calmo. Istintivamente fa da fratello maggiore a Johanna. E ha ripreso molto da Alexis."
"Sì, dovresti vederlo Jo."
Voltando la faccia verso Richard continuò.
"Sei tu quando ti ricordi di essere mio marito."
"Ehi! Così mi ferisci."
"Anche voi non siete cambiati devo dire. Vi siete mantenuti bene. Ci stai bene con quei ciuffi grigi. Ahah. E non penso sia solo grazie all'aiuto di un po' di palestra."

L'agente Jordan Shaw non rimase per la cena, a Kate le sarebbe piaciuto. Anche l'agente aveva un marito da coccolare e si erano ripromessi di rivedersi presto.
Johanna qualche tempo dopo scendeva le scale e vide Kate iniziare a preparare la cena.
"L'agente Shaw se n'è andata??"
"Sì, tesoro. E no, non puoi assillare chiunque venga in questa casa per le tue presunte interviste per capire a quale indirizzo di corpo d'armata ti vuoi orientare."
"Sarebbero stato veloce!"
"Come l'ultima volta che hai voluto intervistare Ryan mentre investigava e hai usato tuo fratello come esca per temporeggiare me?"
"Ehm...>> Roteando gli occhi guardava altrove, avvicinandosi al bancone.
"O come quella volta che per poco Lanie non ti faceva l'autopsia siccome stavi fotografando il suo lavoro?"
"Dettaglio irrilevante..."
"O come quella volta che Javier ti ha trovato dentro il cofano della macchina mentre..."
"OK!OK!OK!"
In quel momento scende anche Malcolm che in fretta inizia a preparare la tavola.
"Mamma pensa che sei come papà."
"Erano soltando ricerche. E tu stai zitto!"
"A proposito... dov'è?"
Entrambi i ragazzi si voltarono a fissare Kate che se ne accorse all'ultimo che la stavano guardando.
"Non guardate me. Non addomestico vostro padre come vostra nonna."
Ritornarono al loro lavoro. Johanna aiutava Kate a cucinare.
"Almeno non ancora... figuriamoci a letto."
Lo disse sottovoce ma i ragazzi la sentirono chiaramente e si bloccarono di nuovo guardandola basiti. Non sapevano se essere schifati.
Kate aveva lo sguardo di quella colta in pieno, con la bocca socchiusa, pronta a dire qualcosa. Non fece in tempo che Richard aprì la porta con Alexis in seguito. Le sembrò strano perchè non lo aveva sentito uscire via.
Il primo a partire era Malcolm che le saltò addosso.
"Avremmo come ospite a cena Alexis! Non vi illudete troppo, domani riparte."
"Ashley?" Chiese Kate.
Ma Richard non le rispose e le sorrise.

Il mattino seguente al distretto Kate si dirigeva alla sua scrivania.
Trovò il caffè dello Starbucks con un cuorinico nero sul bicchiere, sorrise perchè sapeva che era stato Richard. Lo faceva spesso, quando doveva andare in palestra la mattina.
"Ehi Beckett! Buongiorno!"
"Ciao Esposito!"
Esposito la guardava in maniera seria e lei se ne accorse.
"Cosa c'è Javi?"
Si iniziò a preoccupare anche lei e si avvicinò.
"Ieri hanno deciso il nuovo collaboratore del boss. Andiamo a vedere nell'ufficio se c'è."
"Ah."
Si avvicinarono entrambi alla porta dove una volta era l'ufficio di Montgomery. Si voltarono verso l'ascensore che si aprì. I loro occhi si aprirono increduli.
*******************************************************************

Nota dell'autore: Zan zan zaaaaaaaaaaaaaaaaaaan XD
Ma chi sarà mai vi chiederete!

Sono aperte le recensioni.

O le indagini... hihihihi
 
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mely83
view post Posted on 15/3/2011, 20:05




non so perchè, ma temo sia demming XD sono curiosaaaaa

cavoli, i loro figli hanno 14 anni.. vuol dire che kate ha almeno 50 anni e rick ancora di più!!!! fa strano immaginarseli!
 
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view post Posted on 15/3/2011, 20:11

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Oddio 14 anniiiii, e Johanna è uguale a Rick ahahah XD

Bellissimo capitolo, l'agente Shaw, non me lo sarei mai immaginato...
Per quanto riguarda il nuovo "boss"... uhm... spero non sia proprio Demming...
Brava, aspetto il seguito
 
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Angol‚
view post Posted on 15/3/2011, 20:28




Madonna santa come sono vecchi xD
cioè nel senso che mi fa strano!
carino anche questo capitolo =D
 
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Caskett93*
view post Posted on 15/3/2011, 20:39




*14 anni????
Questo vuol dire che Beckett ha all'incirca sui trentotto anni e castle...sui quarantasette... Oddio.. Lui ha l'età di mio padre circa... TRAUMA!!!

Ma che carini i giovanotti... Potevi pure farli diciottenni... magari poi mi prendevo Malcom.... ;)
 
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Irene!
view post Posted on 15/3/2011, 20:40




Ok vado per ordina:
1) i figli da Kate e Rick anno la mia età che forza!
2) spero non sia Demming perchè l'ho odiato per tutta la fine della 2a...ma sento che è lui...
3) bravissimaaaa...quasa ff mi miace sempre di più brava!!!
 
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beside_real
view post Posted on 15/3/2011, 20:47




Io penso comunque che anche se avranno tra la quarantina e la cinquantina di anni il nostro Rick e Kate rimarrebbero sempre dei bei tipetti :=3:
Se sono belli a quest'età attuale... XD
 
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evidence
view post Posted on 15/3/2011, 20:53




L'agente Shaw non me la sarei mai aspettata... bella sorpresa.
Che belli i gemellini Castle: Johanna è esattamente come il padre e Malcom... beh, ti stimo per il nome che hai deciso di dargli!
Marò, mi fa veramente strano immaginarli dopo tutti quegli anni.
Ed ora ci attende un'altra sorpresa: sarà Demming???
CITAZIONE
"Ashley?" Chiese Kate.
Ma Richard non le rispose e le sorrise.

Questo non fa presagire niente di buono per Alexis...
 
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lady nikki
view post Posted on 16/3/2011, 17:14




direi che l'agente shaw è l'ultima persona che mi sarebbe passata x la testa...quindi non azzarderò alcuna ipotesi sul nuovo arrivato...
cmq davvero una della storia!!!
 
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beside_real
view post Posted on 17/3/2011, 10:01




E brave bimbe! Le vostre intuizioni sono giuste XD
Ho in serbo per voi un sacco di capitoli già pronti ad essere postati :happy:

Ecco il quarto capitolo.
Buona lettura.

4.
Demming si avvicinava piano piano. Aveva sul volto un sorriso leggero e i suoi occhi erano fissi davanti a lui. Kate lo osservava come se lei avesse fatto qualcosa di male nella vita e osservò anche Esposito speranzosa di avere una risposta soddisfacente.
Non era cambiato molto, solo un po' più robusto. I capelli erano lunghi raccolti in un codino.
Si fermò davanti ai due detective.
"Felice di rivedervi. Javier..."
"Ciao Tom."
"E così abbiamo l'opportunità di lavorare di nuovo insieme."
Però Kate non rispondeva abbassando lo sguardo.
"Lo so, ma non ti voglio mettere a disagio... comunque è bello rivederti."
Infatti se ne andò ed entrò nello studio. Esposito era andato vicino a Ryan ed entrambi osservavano la scena, non immaginavano che Kate l'avesse presa così.

Era pomeriggio. Era sulla sedia a pensare. Non era preoccupata. È un bravo agente. Non gli dava fastidio. Solo che... non lo avrebbe voluto intorno. Era disagiante la situazione.
"Beckett. Abbiamo l'indirizzo."
"Ok Ryan, andiamo. Chiama Esposito."
Proprio in quel momento Castle passava nel corridoio, quando si vide correre Kate e i due detective contro non potè non esclamare eccitato.
"Vengo anch'io!"
"NO! TU RIMANI QUA!"
"Cattiva! Non sono così vecchio come tu credi!"
"Non ti preoccupare Castle. Ti comprerò uno zuccherino se ti comporti bene."
Così si chiusero le porte dell'ascensore con i tre dentro.
Lui potè solo che rimanere con l'espressione del bambino che gli hanno tolto il gioco per punizione.

Castle stava parlando al telefono con Alexis, sulla sua sedia.
"Non hai mai giocato a monopoli?"
Ryan chiacchierava animatamente con Esposito, mentre compilavano scartoffie e si muovevano chi l'uno che l'altro da un punto all'altro. Aumentando il volume della voce automaticamente, per poi tornare normale come avevano cominciato.
"Fratello, io non mi perdo a sconfiggere il nemico puntando tutto nel comperare palazzi."
"Sì, ma in confronto a te, FRATELLO, io so giocare.>>
"L'ultima volta avevi comprato le carte da uno, dopo poche ore le hai trovate nel cestino triturate."
"Ma sai che non so ancora chi è stato?"
"E vi chiamate detective? Sì Alexis, sono gli zietti che invecchiando non sanno fare più il loro lavoro. Tu che ne dici?"
"Sei abbastanza grande da giudicare da solo!"
Una voce il lontananza femminile rispondeva.
"Sei diventato un guastafeste come lei."
Disse Ryan sfidando Richard.
Kate finalmente si avvicinò e quando Castle salutò Alexis, dandole anche un saluto da parte della famiglia del distretto, si sentiva in dovere di dirgli una cosa. Gli altri si erano messi composti ai loro posti ma continuavano a chiacchierare.
"Senti... dovrei dirti una cosa, prima che l'immaginazione possa andare ovunque. Non che non mi fidi e che è un po' disagiante come situazione. E..."
Lo sguardo di Castle si fece serio e avvicinandosi a lei con la testa il suo sguardo divenne penetrante.
"Tranquilla Kate. Dimmi..."
"Ehm... hanno mandato Demming a lavorare nel distretto."
I suoi occhi si abbassarono. Per un attimo a Richard tornarono i momenti che dovette vivere agli inizi, quando la stava conscendo.
Non immaginava che la mettesse così a disagio, sicuramente anche lei ripensava a quei momenti. Richard sa che è una donna forte ma anche molto vulnerabile. Comprendeva il disagio e si ammetteva che la situazione anche a lui gli era un po' fastidiosa.
"Kate..."
Ma non finì di parlare che arrivò Demming, camminando dietro nel corridoio dove Castle lo poteva osservare bene. Si alzò e cercando di fare finta gli andò incontro, Tom era stupito ma non lo diede a vedere.
"Castle!"
"Demming..."
"Chissà come mai ma non mi stupisce vederti in questo posto."
"Ti trovo bene... ho saputo della tua nuova mans..."
"Sì, sì. Spero solo di fare bene questo nuovo incarico."
In quel momento dall'ascensore vide arrivare Johanna. A Richard gli balzò una tale energia fino a pensare che tutto l'universo voleva andargli contro a suo dispetto. Sbaragliò subito gli occhi quando la vide camminare incontro. Voleva gesticolarle di fermarsi ma si sentiva bloccato.
Johanna era sorridente e Kate se ne accorse, si alzò e gesticolò lei non facendosi vedere da Demming.

Johanna quando passò Demming si bloccò osservandolo con occhi così spalancati che si potevano vedere le fibbre delle iridi. Richard si stupì vedere la ragazzina allargare il suo sorriso. Brutto segno, pensava Castle, lo conosceva quello sguardo. Non si era innescato solo un pensiero in Johanna, più di due.
Tom la notò, diventando confuso nel capire cosa le era preso.
La ragazzina andò incontro alla madre ancora entusiasta. Voltandosi a vedere quel ragazzo comparso dal nulla.
"Beh... ti sei sposato Demming? Un uomo come te non passa di certo inosservato."
"L-l'ho notato. Ho avuto una relazione per qualche tempo. Ma poi basta. E comunque non penso che quello che ho passato possa interessarti."
Con un sorriso lasciò Richard che iniziò a mangiarsi le mani.
Senza che lo vide passò Pertmuller, che andava verso le scale.
"Sei affetto da qualche malattia incurabile Castle?"
"Sì, i pidocchi."
***********************************************************

Nota dell'autore: Sono aperte le recensioni!

1° Spoiler Tra pochi capitoli ci sarà un primo flashback di Castle e Beckett.
 
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evidence
view post Posted on 17/3/2011, 15:56




Marò, c'abbiamo di nuovo Demming tra i piedi... ci dobbiamo preoccupare? Spero proprio di no...
 
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view post Posted on 17/3/2011, 16:00

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Uff era proprio Demming... comunque vediamo come prosegue...
Bel capitolo, questa storia mi piace molto^^
 
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mely83
view post Posted on 17/3/2011, 16:04




eh lo sapevo che era demming.. oh jesus!!!!!!

spero per lui che non rompa troppo le ....
ahaha
aspetto con ansia il seguito :)
 
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Irene!
view post Posted on 18/3/2011, 17:54




CITAZIONE
spero per lui che non rompa troppo le ....
ahaha
aspetto con ansia il seguito :)

sisi quoto ehehe comunque davvero un bel capitolo brava!
 
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beside_real
view post Posted on 20/3/2011, 16:12




Ecco il quinto capitolo! :=3:


5.
"Conosco questo sguardo e la mia risposta ancora prima che me lo chiedi è un sonoro no!>>
"Ma perchè mamma!"
"Ascoltami Jo è no!"
"Conosci quel ragazzo?"
"...Sì, ma la mia risposta è no!"
"Ma se non ti ho fatto neanche una domanda!"
Rimasero in silenzio per qualche secondo. Johanna iniziò a bassa voce.
"Hai visto che uomo! Devo chiacchierarci assolutamente!"
"No!"
"Allora flirtarci! Oltre ad essere un bel ragazzo fa anche parte del distretto!"
Johanna la guardava con occhi da cerbiatto.
"Oh no Johanna! Non quello sguardo!"
"Perchè mamma!... Sei proprio una guastafeste!"
Con irritazione se ne andò via dal distretto, Kate si era rifugiata nella sala break, la detective aveva in mano un caffè che ad un tratto non volle più sorseggiare.
Vide Richard in tempo andarsene con la giacca poggiata sulla spalla, notò per un istante il suo sguardo arrabbiato. Lei lo voleva fermare ma evitò, anche lei stessa non si sentiva molto bene.
Non si accorse che Javier era entrato nelle sala preparandosi un caffè. Quando si voltò sobbalzò.
"Ti senti bene Beckett?"
"...Sì..."
"Se lo dici tu..." Ma lui non le degnava lo sguardo, continuando a preparare la tazza.
"Conosco quello sguardo... è tutto così... frustrante."
"Ti conosco abbastanza per dirti che quello che state passando può essere risolto nel migliore dei modi. Vi ho visto risolvere problemi maggiori. Non siamo più a quando... beh, lo sai, non c'è bisogno che lo dica. Prova a guardare la cosa in una diversa prospettiva."
Javier era un buon supporto e nel suo limite sapeva dare buoni consigli.
Ma lei sapeva che non aveva indovinato a cosa veramente le passava nella mente.
Non era Richard la sua preoccupazione.

Tornando a casa Kate, trovò Castle seduto sullo sgabello della cucina.
Non la salutò. Lei avvicinandosi vide l'espressione di suo marito persa nel vuoto. Indossava una maglietta nera e i pantaloncini blu scuro corti.
I suoi occhi delineavano una forte stanchezza, ma non erano rossi.
Gli dette un bacio sulla guancia.
"Hai mangiato?"
Disse dolcemente. Lui non alzò lo sguardo.
"Hanno mangiato Malcolm e Jo?"
Lui annuì. Quindi si mise a preparare da mangiare per loro due.
Il silenzio regnava.
Lui avrebbe voluto dire mille cose ma non sapeva come. Lei voleva dormirci sopra invece.
"Scusa se me sono andato senza avvertirti"
"Non importa tesoro."
Lei gli dette un sorriso forzato e stanco ma lui non la guardò.
"Che situazione imbarazzante..."
Ancora silenzio. Kate dopo svariati minuti poggiò sul bancone i due piatti e iniziarono a mangiare.
Non era la prima volta che lo vedeva così, nella maggior parte dei casi bisognava solo assecondarlo. Adesso aveva bisogno di recuperare un po' di energia calorica.
Era sempre così quando si trattava dei figli.
Una volta quando Malcolm aveva sei anni, degli amici poco più grandi davano fastidio in maniera esagerata, suo figlio non gli disse mai niente però. Trovandosi un giorno per caso in mezzo, riuscì a comportarsi in maniera civile dando sfogo con gli occhi che era pienamente iroso, finendo a litigare con i genitori. Solo l'intervento di Alexis evitò le sue possibili scenate.
Si chiuse come un riccio per due giorni.
Quando si calmava poi, ogni volta si concludeva con un abbraccio con la sua Kate. Una volta rimasero abbracciati per quasi una mezz'ora. Succedeva così ovunque, compreso il distretto.

Finito di mangiare Kate lei si alzò portando via i piatti. Gli diede un lieve bacio sulle labbra.
In quel momento Richard si accorse dei suoi occhi rossi e tristi.
Si alzò dalla sedia e le andò incontro. Con il suo silenzio insistette di lavare i piatti.
Kate si poggiò con la schiena contro il mobile, guardando ogni tanto il salone e lui, perso nelle bolle di sapone che gli ricoprivano le mani.
"E' stata una giornata difficile per tutti e due." Disse a bassa voce guardandolo.
Lui si fermò e la guardò.
Quello sguardo penetrante le fece sussultare il cuore.
Tolse le mani dall'acqua, si avvicinò graduale al suo volto.
Un bacio.
Poi le mani sui fianchi.
Non le importava di essersi bagnata i vestiti.
Le labbra di Richard finirono sul collo. Erano baci delicati, a fior di pelle.
La testa di Kate si voltò in alto, aprendo gli occhi quasi le veniva da piangere.
Quei baci diventavano sempre più passionali.
Era Richard a tenere le redini.
La mano dello scrittore si poggiò sulla sua schiena mordiba tirandola a sé.

Si fermarono.
Richard prendendole una mano la trascinò dietro con se su per le scale.

Quando entrarono nella loro camera Richard si avvinghiò a lei con morbosità, ma allo stesso tempo con molta delicatezza. Dandole il modo di non reagire male fisicamente.
Kate si lasciava trascinare dalla danza. Faceva tutto lui.
Lui si toglieva i vestiti, sempre lui la svestiva. Gli occhi della donna erano persi nello studiare quelli blu dello scrittore, che non la guardavano.
Non era come le altre volte, che lei acconsentiva nel venir domata. Questa volta non ne aveva la forza. Anche se non se lo ammetteva, pensava che anche a lei in fin dei conti ne avesse bisogno.
Richard era perso nel suo corpo. Kate non riusciva a chiudere gli occhi.
Lei voleva solo guardarlo negli occhi, voleva perdersi nel suo blu. Ma per tutta la notte non ci riuscì.
Kate gemeva sotto la sua pressione. Anche Richard gemeva, ma quasi silenziosamente. Quando i loro versi si fondevano Kate si sentiva cullata.

Era mattina. Richard dormiva come un angelo sopra il corpo di Kate. La testa poggiava sulla clavicola della donna.
Lei sospirava mentre passava la sua mano che accarezzava i capelli dello scrittore.
Dopo qualche minuto Richard cambiò posizione mettendosi a lato di Kate e rivolto verso di lei aprì gli occhi delicatamente. Erano stanchi.
Kate voltò il suo sguardo incrociandolo finalmente.
Richard prese la sua mano e portandola sul cuscino iniziò ad accarezzargliela, sentendo quella morbidezza che lo faceva impazzire.
Kate voleva parlare. Trovando la forza iniziò sottovoce.
"Johanna si è infatuata di... lui."
Richard non rispose.
"Lo conosciamo il suo sguardo. E sai che darà lotta finchè non avrà fatto quello che vuole. È proprio tua figlia Castle."
Richard sorrise ma si spense subito. Parlò lui, sottovoce.
"Demming è un bell'uomo. In fondo la capisco. È che... chiamami pure egoista... ma non sopporterei di veder perdere la testa di Johanna. Purtroppo è uno scheletro che pensavo non mi desse fastidio più. Invece..."
"Sssssh, Castle. Ssssssh. Forse le serve di imparare a vedere i propri sbagli quando sono più grossi dei suoi pensieri. In quel caso noi non serviremmo."
"Dobbiamo, come sempre, solo fermarla quando vediamo che da di matto più del solito."
"Come nella sala autopsia..."
Risero fievolemente entrambi. Si sentirono smorzare la tensione e scioglersi entrambi.
"Non permetterò che qualcuno mi porti via le due donne più importanti della mia vita..." Kate aveva capito a cosa alludeva.
"Se davvero nostra figlia ha la tua estrosità e la mia intelligenza, non si farà mettere i piedi in testa da nessuno... compresa me."
"Estrosità?"
"Creatività?"
"Brillantezza!"
"Mhf."
"Sensualità?"
"La caffettiera sa essere più sensuale di te."
*****************************************************************************

Nota dell'autore: parola a voi! :happy:
 
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62 replies since 13/3/2011, 10:17   986 views
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