Ecco il sesto capitolo.
Spero vi aggrada. Buona lettura.
6.
*Suono del telefono di Beckett*
"Nooooo... non rispondere..."
"Mi piacerebbe anche a me ma non posso. Beckett."
Erano passate un paio d'ore da quando si erano svegliati.
Era la solita giornata. Lanie chiamava per dire che c'era stato il ritrovamento di un corpo.
Kate accigliò quando ascoltò del posto.
"Sul serio? Ok. Arrivo."
Richard non si mosse dal letto. Beckett vestitasi lo baciò, scendendo giù nel loft trovò Malcolm e Johanna mangiare. Chiese di preparare anche qualcosa al papà prima che andassero a scuola, dicendo che si sentiva un po' sottotono. Kate dette un bacio ad entrambi ed uscì.
Johanna non le aveva degnato neanche uno sguardo. Malcolm notando continuò a mangiare senza proferire parola.
Arrivando sulla scena del crimine trovò Lanie su una scala che andava fino al tetto.
Erano all'ultimo piano di un palazzo che ne contava una decina.
"La prossima volta mi comprerò un paio di ali per i piedi."
Kate smorzò il silenzio cosìcchè Lanie si accorse di lei.
Lanie non era cambiata, giusto i lineamenti un po' più marcati e un po' più in carne.
I segni del tempo si vedevano anche il lei, meno di quanto uno si possa aspettare.
I capelli erano messi a coda con delle vistose treccine che le coprivano tutta la testa, tra il nero si vedevano fili argentei che davano l'impressione di essere le stencion.
"Ho saputo cosa è successo ai piani alti."
"Non ho voglia di parlarne. Chi abbiamo qui?"
"Non so chi ma so cosa. Maschio, età fra i 25 e i 30 anni. Il volto è sfigurato dall'acido. In compenso ha una bella pallottola in piena fronte, calibro 9 mm. Il corpo è stato trovato solo un'ora fa, da quelli che si occupano della manutenzione. Da com'è articolato potrei dire che il poveretto è stato gettato da un altezza superiore ai 50 metri. Quindi potrebbe essere stato lanciato da un elicottero o da un aereo... Quando avrò fatto la perizia ti saprò dire meglio."
"Ok."
Lanie scese le scale e si avvicinò a Kate.
"Senti tesoro, oggi quando finisco l'autopsia con i risultati andiamo a mangiare un boccone insieme. Non accetto negazioni."
Kate sorrise. Quindi si voltò sui tacchi e andò via per andare a fare qualche altra ispezione.
Ryan ed Esposito guardavano da un punto del piano la sala break.
"Inquietante.>>
"Fratello, la cosa più inquietante che vidi era vivisezionare un rospo al college."
"Ora come lo diciamo a Kate?"
"Dobbiamo dirgli che stanno parlando?..."
"Dici che siamo troppo impiccioni?"
"Proprio non te ne accorgi di come stanno le persone? Ci ritroveremmo con una pallottola in gola. Uno scenario più macabro di questo non riesco a vederlo. A parte gli scritti di Castle."
"Oh eccola che arriva!"
Tornarono di furia alle loro scrivanie.
"Giocate a fare finta di fare i detective? Lo so che si avvicina carnevale..."
"No, veramente stavamo..."
Javier dette una pacca dietro la testa di Kevin, tanto da farlo quasi sbattere al tavolo.
"Lanie ci ha dato i risultati dell'autopsia. Il fascicolo è sulla tua scrivania."
"Castle organizza una festa per carnevale?" Disse Ryan.
"Non lo so. Ancora non ci abbiamo pensato. Tutto bene ragazzi?"
Esitanti. "Sì... tu?"
"Mhf. Potrei sentirmi peggio."
Dalla sala break uscì Johanna seguita da Tom. Entrambi sorridevano, la ragazzina parlava nel frattempo e lo guardava.
Kate rimase basita.
Johanna si accorse della madre che la guardava con la bocca socchiusa. Con acciglio di sfida verso Kate prese il suo zaino che era poggiato dietro la scrivania di Ryan e se ne andò sorridente. Alla fine era riuscita a intervistarlo lo stesso pensò.
Tom osservò Kate porgendole un sorriso gentile e tornò a lavoro.
Johanna Castle.
Perseverante come la madre nella ricerca di soluzioni oltre quelle visibili. Avrebbe passato l'atlantico anche con una zattera se si trattava di trovare la verità.
La vide solo una volta lavorare ad un caso e fu fulminata nel voler diventare una combattente del crimine.
Sregolatezza del padre. Non c'è giorno che sapeva andare oltre le righe, non le piace essere normale.
S'infatua di chiunque, saprebbe agganciare ogni ragazzo che le andava a genio, soprattutto se si trattava dell'arma, non si fa mai scrupolo a fare la prima mossa. A volta non bada neanche agli anni di cui s'infatua.
Mangiatrice di libri, più sport fa e più si sente capace di ogni cosa.
Al signore e alla signora Castle a modo loro Demming era riuscito a far tornare un prurito mentale che dovevano per forza affrontare.
Lei sapeva che Richard aveva preso male la situazione sia per Kate e il disagio e la strana sensazione che gli scaturiva per la figlia vedendola in presenza di chi era stato causa di problemi in passato, proprio con Kate.
Anche lui sapeva però che la detective non voleva rivivere quel disagio e che trovava tutto assurdo. Comprese le loro reazioni.
Lei senza volerlo si sentiva di nuovo vulnerabile, col pensiero di poter combinare nuovamente qualcosa che potesse rovinare il loro rapporto. La presenza di Tom le aveva messo intorno un'energia confusamente negativa, toccandola personalmente.
Ma era veramente Tom a far di loro una così brutta reazione, che in fondo non ha fatto niente? Era davvero così preoccupante la questione di Johanna, anche se sapeva che era una ragazzina che avrebbe scalato l'everest con solo una piccozza?
Sapevano di stare tranquilli, ma come ogni volta gli unici che non sapevano che erano loro stessi a doversi studiare.
Kate si alzò dalla sedia della scrivania e se ne andò via e Tom la vide.
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Nota dell'autore: Via alle recensioni e i commenti!