anch'io sono diciamo + per i cagnolini..ma questi 2 mici innamorati erano irresistibili
!
Per par condicio..
L'angelo custode
con il muso da dobermann
SANREMO
Chi non ha mai posseduto un cane non sa che cosa significhi essere amato. E soprattutto essere salvato. C’è l’essenza del pensiero filosofico di Schopenhauer, a proposito del miglior amico dell’uomo, nella brutta avventura a lieto fine vissuta da un giovane carabiniere toscano che vive a Sanremo.
Ha rischiato di morire schiacciato da un pesante cancello, che l’ha travolto mentre stava giocando (fuori servizio) con il suo dobermann di tre anni, Ares, in un campetto di periferia. Un momento di svago, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. L’inferriata si è abbattuta all’improvviso per il cedimento del sostegno, cogliendo di sorpresa l’uomo. Che è finito disteso con la faccia a terra e in stato di semincoscienza, dopo essere stato colpito con violenza alla schiena e alla testa. Immobilizzato e con difficoltà a respirare sotto un peso di oltre 200 chili. Inutile ogni tentativo di liberarsi da quella morsa di ferro arrugginito.
Il cane si è subito reso conto della situazione di grave pericolo: prima si è premurato di tenere vigile e di consolare il suo padrone leccandogli amorevolmente il volto, poi ha cercato un aiuto. Ma il campetto è in una zona abbastanza isolata, sulla collina di Sanremo, e nessuno passava da quelle parti: lunghi e interminabili minuti che al povero carabiniere devono essere sembrati un’eternità.
Il suo angelo custode, però, non si è perso d’animo. E, pur di salvare il padrone, non ha avuto timore nel lanciarsi verso la prima auto che ha rotto il silenzio della stradina di campagna collegata all’area in cui si è consumata la vicenda.
Ha costretto il conducente a inchiodare la macchina, mettendosi poi a saltellare vicino alla portiera per far capire le sue buone intenzioni, a dispetto della nomea sul carattere aggressivo dei dobermann.
Superata una prima fase di comprensibile timore(embhè
), l’automobilista e la moglie, seduta al suo fianco, si sono resi conto che l’animale voleva soltanto richiamare la loro attenzione. E si sono lasciati guidare da Ares fino al padrone intrappolato. Che è stato finalmente liberato, non senza notevoli sforzi per sollevare il minimo indispensabile quel cancello pesante come un enorme macigno.
«Hanno fatto in modo che potessi scivolare sotto fino a sbloccarmi le gambe», racconta il carabiniere, Ghery Garritano, 28 anni, pratese, dal 2006 assegnato alla Compagnia di Sanremo. «Poteva finire male se non fosse stato per il mio Ares ,devo dire grazie al mio cane. Spero così che siano smentite, una volta per tutte, le dicerie sui dobermann. Sono socievoli, affettuosi e anche coraggiosi. Al contrario di come, ingiustamente, vengono spesso descritti».
sempre su..
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?...39&sezione=News