GUCCINI, burattinaio di parole

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view post Posted on 17/1/2011, 12:41
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Alloraa ieri sera ho visto lo speciale su Guccini....eccovi un bel topic biggrin2!!


Francescone Guccini nasce a Modena il 14 giugno 1940.
Il primo lavoro della sua carriera di cantautore - Folk beat n. 1 - arrivò nel marzo del 1967. Nel disco, che ebbe un riscontro commerciale molto scarso (praticamente nullo, affermò Guccini), si intravedono già dei tratti caratteristici del suo stile artistico, con canzoni dagli arrangiamenti scarni e dai temi dolorosi come morte, suicidio, infimità sociale, Olocausto e guerra.
Nel 1970 fu la volta di Due anni dopo (registrato nell'autunno del 1969), album dai toni inquieti ed esistenziali, che lasciò da parte le tematiche della protesta (eccetto per Primavera di Praga); fu accostato, per le tematiche e i vocaboli alla poetica leopardiana, mostrando un artista ancora giovanile ma già più maturo del precedente. Il centro narrativo del disco, dalla percepibile influenza francese,è il tempo che passa e la vita quotidiana analizzata nella dimensione dell'ipocrisia borghese.
In autunno iniziò le registrazioni di un nuovo disco, e così a undici mesi da Due anni dopo fu pubblicato L'isola non trovata.
Il vero salto artistico e qualitativo si ebbe nel 1972 con Radici, che contiene alcune delle sue canzoni più conosciute; il filo conduttore dell'album, come suggerisce il titolo, è l'eterna ricerca delle proprie radici,simboleggiata anche dalla copertina del disco dove, sullo sfondo del cortile della vecchia casa di montagna, sono raffigurati sul fronte i nonni e i prozii di Guccini(tra cui anche Enrico, la cui vicenda verrà raccontata anni dopo in "Amerigo").La critica definì l'album contemplativo e onirico.
Nel 1973 fu la volta di Opera buffa, disco registrato all'Osteria delle dame di Bologna e al Folkstudio di Roma, goliardico e spensierato, che mette in luce le sue qualità di cabarettista, ironico e teatrale, colto e canzonatorio.
Seguì l'anno successivo Stanze di vita quotidiana, un album controverso e di difficile ascolto, che riscontrò pareri contrastanti di pubblico e critica.
Il successo commerciale di Guccini arrivò nel 1976. È l'anno di Via Paolo Fabbri 43, album che sarebbe poi risultato tra i cinque più venduti dell'anno.Come risposta alle critiche scrisse L'avvelenata.Atra canzone rappresentativa fu proprio Via Paolo Fabbri 43 è un'astratta descrizione della vita di Guccini nella sua residenza di Bologna.
L'album successivo, pubblicato due anni dopo, fu Amerigo (1978).
Guccini salutò gli anni settanta con Album concerto, registrato dal vivo con i Nomadi.
Ed aprì gli anni ottanta con Metropolis, album al quale, al pari di Stanze di vita quotidiana, ha affermato di essere meno legato.
Anche il successivo disco Guccini trattò le stesse tematiche del precedente, tra cui spicca il tema del viaggio e del disagio metropolitano rappresentati in Gulliver e in Argentina. Un brano «classico» di Guccini divenne Autogrill, canzone che narra di un amore sfiorato.
Seguì, nel 1984, l'album [size=74Fra la via Emilia e il West[/size].
Il 1987 fu l'anno di Signora Bovary, un album la cui particolarità risiede nelle varie canzoni come ritratti di personaggi della vita di Guccini.Si tratta di un lavoro raffinato, con melodie e arrangiamenti più complessi.Colpisce su tutte Scirocco, canzone, tra l'altro, che ha ricevuto vari riconoscimenti.
Nel 1988 Guccini pubblicò Quasi come Dumas.
Quello che non... (1990) è un album all'insegna della continuità poetica con il precedente,nel quale Guccini interpreta una raccolta di canzoni tra cui spiccano Quello che non e La canzone delle domande consuete, il cui valore poetico e letterario fu ulteriormente confermato dal premio di "miglior canzone dell'anno" dal Club Tenco.
Tre anni dopo (1993) fu la volta di Parnassius Guccini (dal nome dell'omonima farfalla dedicata al cantante emiliano) dove spicca Samantha, storia di un amore non realizzato a causa delle convenzioni sociali,e Farewell, ballata dal sapore dylaniano: in quest'ultimo brano vi è un omaggio e una citazione diretta della canzone Farewell Angelina di Bob Dylan, della quale viene riportato un verso (The triangle tingles, and the trumpet play slow) e l'introduzione strumentale iniziale.
Tre anni dopo (1996) fu il turno di D'amore di morte e di altre sciocchezze, altro successo di vendite.Tra le canzoni di maggior successo del disco spicca Cirano liberamente ispirata alla nota opera teatrale, una canzone che lo stesso Guccini definisce di «serietà giullaresca».Tra le altre si ricordano la goliardica I Fichi, Vorrei, Quattro stracci.
Nel 1998 la sua casa discografica, la EMI Italiana, per celebrare il suo trentennale, pubblicò una serie di dischi dal vivo dei suoi artisti più rappresentativi, fra cui Guccini live collection.
Il cantautore inaugurò il XXI secolo con Stagioni, album che ha come tematiche i diversi cicli temporali che attraversano lo scorrere degli anni.Tra i brani Autunno, Ho ancora la forza (scritta con Ligabue), Don Chisciotte (in cui Guccini duetta con il suo chitarrista impersonando il celebre personaggio di Miguel Cervantes) e Addio, da molti definita una nuova Avvelenata, ma con echi di maturità e dell'universalità del messaggio.
Alcuni brani del disco successivo, Ritratti (2004), sono caratterizzati da dialoghi immaginari con personaggi storici come Ulisse, Cristoforo Colombo, Che Guevara; Odysseus, che apre il disco, ha un testo ritenuto da alcuni tra i migliori della sua carriera,con versi profondi che richiamano la sensazione del viaggio e numerose citazioni.
Nel 2005 uscì il disco dal vivo Anfiteatro Live, registrato l'anno precedente nell'anfiteatro di Cagliari. Il doppio CD è accompagnato anche da un DVD che ripropone integralmente il medesimo concerto.
Fu pubblicata la raccolta tripla celebrativa dei suoi 40 anni di carriera, rappresentata da 47 canzoni presenti nella sua The Platinum Collection.
Il 28 settembre 2010, è stato pubblicato il suo ultimo best, Storia di altre storie per EMI contenente il brano inedito Nella giungla.

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Edited by mofina - 13/11/2011, 19:44
 
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