A memoria d'uomo non era mai capitato che un film arrivasse alla notte degli Oscar con 10 nomination e tornasse a casa a mani completamente vuote, eppure c'è sempre una prima volta e questo (dis)onore è toccato ieri al pur ottimo Il Grinta, remake di una delle pellicole che avevano contribuito a creare il mito di John Wayne e forse è stato anche il paragone con uno dei mostri più sacri di Hollywood a far soccombere Jeff Bridges nei confronti di Colin Firth come migliore attore protagonista.
Già proprio quel Colin Firth che, con la sua statuetta contribuisce a fare de Il Discorso del Re l'autentico vincitore degli Oscar 2011, visto che la pellicola diretta da Tom Hooper spazza via tutti i premi più importanti: miglior film, miglior attore protagonista, miglior regia e miglior sceneggiatura originale. L'unico rimpianto è per i bravissimi coprotagonisti Geoffry Rush e Helena Bonham Carter, che soccombono davanti al formidabile duo formato da Christian Bale e Melissa Leo, che formano le seconde linee di The Fighter.
Non molto positivo nemmeno il bilancio de Il Cigno Nero, non fosse per Natalie Portman, che va a vincere meritatamente il titolo di miglior protagonista femminile, coronando così un anno da incorniciare.
Raccolgono un discreto bottino, soprattutto in ambito più tecnico: Inception (miglior fotografia, migliori effetti speciali, miglior montaggio sonoro, miglior mixaggio sonoro) e The Social Network (miglior montaggio, miglior colonna sonora originale, miglior sceneggiatura non originale).
Toy Story 3 vince, in modo abbastanza scontato, l'Oscar come miglior film d'animazione (oltre a quello come miglior brano originale), mentre l'italiana Antonella Cannarozzi, unica rappresentante del Belpaese in gara, non ce la fa a vincere il premio in palio per i migliori costumi (quelli di Io sono l'amore), che va invece a Coleen Atwood per il lavoro svolto in Alice in Wonderland.