Racconti da una Nuova vita

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beside_real
view post Posted on 13/3/2011, 10:17 by: beside_real




Salve, ecco la fan fiction personale. Mi assillava il cervello da qualche giorno. Così oltre scriverla ho pensato al piacere di condividerla con voi. Spero vi aggrada, sperando che sia di buona lettura. Io ci provo.
Ci saranno molti capitoli. :happy:

1.
Un ragazzino sfrecciava con uno skateboard per una strada periferica di New York.
Era carino, biondo cenere, solo leggermente sfumato verso lo scuro, nei momenti di ombra i suoi capelli diventavano un castano chiaro con quei riflessi di quei capelli così puliti da sembrare piume. Era in forme ma snello, indossava una giacca di nera che gli arrivava poco più lunga della vita, portava per la spalla sinistra uno zaino nero con linee verdi, si riconosceva da dietro facilmente la figura di un ragazzo che frequentava la scuola da poco, ma non aveva l'aspetto del giorno di scuola, infatti indossava dei jeans un po' strappati.
Si metteva sulla sinistra per far passare i passanti.
Il telefono gli squillò, estrendolo dalla giacca.
"Sì papà, sto tornando... te l'ho detto prima, ho fatto solo una scappata..."
Parlando per pochi minuti ma il suo tono era un po' irritato ma sereno.
Continuava a sfrecciare ma questa volta con più calma. Assaporando la leggera brezza che gli andava in contro.

"OH MIO DIO! SONO UN GENIO! SONO UN GENIO!"
"Ehi! Non ti ci affezzionare all'idea. Hai avuto solo fortuna."
Il loro tono di scontrarsi non era cambiato per anni. Solo, per chi li conosceva da anni, capiva che era diventato un gioco.
"Fammi indovinare. Hai sparato ad un piccione a lunga distanza e hai fatto centro?"
"Forse è stato talmente abile a non inciampare sulla buccia di banana..."
Sogghignando i due detective che osservavano dalle loro scrivanie mentre la detective e lo scrittore si avvicinavano alla propria.
"Divertenti." Facendo una smorfia.
La sedia dove si sedeva è cambiata, ormai la vecchia era usurata dal tempo. Ma si trovava lo stesso comodo. Invece il tavolo e le scartoffie sulla scrivania di lei sembravano solo aumentare nel tempo.
Kate aveva come sempre un bell'aspetto, i suoi lineamenti si erano fatti più carnosi, con un processo graduale del tempo, e io capelli erano a cascetto icon le punte sfilate irregolarmente. Erano date con un tocco di classe con un cerchietto fino di colore verde che si mimetizzava con i capelli. Era elegante come sempre, indossava una camicetta bianca a righe fine celesti con un gillet giromanica grigio chiaro.
Richard era rimasto sempre lo stesso, in compenso a prima si continua a mantenere con la palestra ed era fiero di non avere la pancetta. I suoi capelli erano più corti, lasciando pur sempre accentuare quei ciuffi sbarazzini che si presentano con la riga. Solo che stavano diventando bianchi ma non coprivano tutta la testa, Kate li trovava argentei, infatti gli donavano, gli coprivano la parte del cervelletto e qualche capello qua e là nella testa.
"Non vi siete mai chiesti se noi fossimo da qualche altra parte a lavorare? Ce lo potremmo permettere come team... potremmo lavorare su un jet privato..." Disse Esposito mentre sfogliava un fascicolo e li guardava.
"Infatti. Abbiamo tutti non accettato le proposte di trasferimento in questi anni. A parte Roy..."
Era vero. Era d'abitudine non ammettere mai direttamente i loro sentimenti. Erano una famiglia, tutti loro, non avevano più bisogno di chiederselo o di ammetterlo per forza.
A parte farlo per gioco. Infatti lo facevano.

Javier Esposito era sposato con Lanie, avevano una bella bambina di nome Keyra. Che è vivace quanto la madre. Javier e Kate gli avevano fatto da padrino e madrina. Santi nonni che potevano badare a lei.
Si sposò qualche anno dopo di Kevin e Jenny, cui fu il matrimonio classico ma molto candido, cui piacque di più a tutti. Anche loro avevano avuto una figlia di nome Lyran.
In quanto a Kate e Richard per il loro stare insieme.
Era successo e basta.
Ogni giorno si assaporavano come fosse il primo. Non era definito.
Al lavoro si comportavano come sempre, perchè era la cosa principale cosa stavano svolgendo.
Ma lo si poteva notare nei loro occhi quanto amore avevano e sorridevano al piacere quando accadeva, perchè non avevano bisogno di parole.
Si era visto che si erano però ammorbiditi l'un l'altro e l'energia contrastante era diventata con quel mix di complicità più divertente.
"Vado a casa."
Disse sprizzante lo scrittore, balzando i piedi.
"La monella dovrebbe essere tornata e devo assicurarmi che sia andato tutto per il meglio."
Fu un bacio veloce a fior di pelle, che Richard già si trovava vicino all'ascensore.
Lei non faceva altro che sorridere e i due detecive si erano abituati trovandosi felici di vedere la loro amica esserlo.
"Mia moglie quando mi lascia per il caso mi da una pacca sul sedere... e mi manda a quel paese. Sono anni che non riesco a capire a cosa allude."
Ryan rise mentre si avvicinava a Kate con un fascicolo in mano.
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Nota dell'autore: Scena di vita normale direi no? :happy: A voglia voi di quante cose ho in mente XD muhahahahahahaha
Sono aperte le scommesse se vi volete divertire a indagare a fare supposizioni o robe del genere :=p:

Edited by beside_real - 13/3/2011, 16:30
 
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