La Tettoia, Possibile Spoiler

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Angol‚
view post Posted on 31/8/2011, 19:25





LA TETTOIA



Capitolo Uno


La macchina sfrecciava veloce sulla County Road 39A, Southampton direzione Casa di Castle.
Kate guardava fuori dal finestrino, grandi alberi si alternavano a casette bianche e piccole praterie verdi; il vetro era abbassato e il vento le solleticava il viso facendole volare i capelli.

- Mi spieghi come ho fatto a lasciarmi coinvolgere? - domandò la donna interrompendo le riflessioni che Castle stava facendo ad alta voce.
Lui la guadò e le rispose – Semplice! Perchè ho fatto gli occhi da cucciolo, tu non sai resistere ai miei occhi, sono terribilmente affascinante e...
- E imbranato con i lavori di casa...
- Intanto sto guidando!
- Solo perchè non so dove si trovi casa tua!
- Non è difficile: sulla spiaggia, casa bianca.
- Castle, ti sei reso conto che qui tutte le case sono sulla spiaggia e sono bianche?
- La mia si riconosce.
- Spero tu non abbia messo un cartonato gigante o le lucine di natale per farti notare.
- Di meglio! - rispose per ultimo ridendo felice.
Kate si portò una mano sulla fronte e scosse il capo.

Passarono circa altri cinque minuti nella macchina.
Castle rallentò ed entrò in una stradina secondaria, percorsero qualche metro e si fermarono.
- Tra un metro, arrivo! - disse l'uomo, imitando un Tomtom, prima di scendere dalla macchina.
La donna scese e seguì Rick, che nel frattempo aveva aperto un grande cancello bianco. Davanti a loro si aprì un piccolo prato con un vialetto in pietra, che portava direttamente all'ingresso principale della casa.
Salirono i tre scalini del patio ed entrarono, l'immobile era bianco e lo stile non era per nulla da Castle.
- L'arredamento lo ha scelto Alexis quando lo abbiamo modernizzato. - spiegò l'uomo come se avesse letto nella mente della detective.
L'ingresso era piccolo ma superato l'arco, si aveva una sala enorme, al centro era posizionato un tavolino rotondo in legno con quattro sedie e sopra di esso pendeva un lampadario a goccia con una candela sopra.
Sulla destra vi era una porta a scomparsa che dava sulla cucina, bianca anch'essa, mentre sulla sinistra erano posizionati un comodo divano con due poltrone e un tavolino in vetro al centro del semicerchio creato, sulla sinistra del divano vi era un tavolino con una lampada e un vaso di fiori sopra, il tutto rigorosamente bianco.
- Posa pure le tue cose dove vuoi. – disse con un sorriso lo scrittore mentre andava ad aprire le finestre a parete che davano sulla veranda.
Kate poggiò borsa e giacca su una sedia e lentamente raggiunse Castle che era uscito fuori.
La brezza marina le travolse i capelli facendoli volare, la vista era magnifica, aveva ben impressa nella sua mente la foto che le fece vedere Castle anni addietro e non le sembrava cambiato molto da allora.
Si scendevano le scalette e si arrivava sul grande prato verde che costituiva il retro della casa, alzando lo sguardo si vedeva benissimo il mare azzurro.
Ma non erano li per divertimento, dovevano lavorare.
Guardò a destra e vide un tavolino con quattro sedie in paglia, guardò a sinistra e notò due poltrone, guardò in alto e fu presa dallo sconforto.
Due giorni fa Castle le aveva chiesto aiuto, doveva ricostruire la tettoia del retro della casa ma non voleva chiamare un falegname, da bravo uomo aveva sete di soddisfazione, doveva costruire lui quella struttura in legno, così non sapendo da dove iniziare pensò bene di coinvolgere la detective e quest'ultima dopo parecchi “no” accettò la proposta, e adesso erano li a guardare quelle travi di legno marce.

Kate guardò Rick ricordandosi le parole che le aveva detto in macchina riguardo casa sua.
- Castle, non mi pare che questa casa sia differente dalle altre, verde davanti, verde dietro e il resto bianco – disse indicando i muri.
- Hai ragione, non ti fatto vedere il tocco d'arte. - le fece segno di seguirlo con il dito e si lanciò sul grande prato, arrivato circa a metà si girarono.
- Guarda lassù in alto. Cosa vedi?
Beckett portò la mano sopra la fronte a mo dì visiera e strizzò leggermente gli occhi.
- E' una banderuola segnavento? - domandò continuando a osservare l'oggetto. - Ma non ha la forma di un gallo!
- Esatto. Riesci a leggere cosa c'è scritto? - chiese Richard fiero.
- Una C...poi...
- Sei Miope detective? - scherzò.
- No. - rispose guardando l'uomo e levando la mano dalla fronte. - C'è il sole che fa da riflesso e non si vede bene, ci possiamo avvicinare?
Rick annuì e si portarono avanti di qualche metro.
Kate riprese la sua posizione, ma questa volta riuscì a leggere bene.
- M-ma c'è scritto CASTLE! - affermò stupita.
- E' la risposta definitiva? L'accendiamo? Ed è giusto! - portò le mani ai fianchi e alzò il mento.
- Egocentrico! - esclamò Kate tornando sotto al patio. Al sole si moriva di caldo, e ciò avrebbe reso il lavoro più duro del previsto.
- Direi di iniziare sennò non ce la facciamo in un giorno.
- Da dove si parte? - domandò lui levandosi la giacca e rimanendo con una maglietta grigia. - Vado a prendere le travi nuove?
- Non sarebbe prima il caso di smontare quelle vecchie? - la donna alzò gli occhi al cielo disperata.
Sarebbe stato più duro del previsto, Castle non sapeva nulla di falegnameria e non avrebbe imparato nulla nemmeno sotto lezioni di Mastro Geppetto.
Andarono a prendere scala a sei pioli, trapani, rondelle e chiodi nel garage, perchè si, quella casa aveva anche un garage, e iniziarono il loro lavoro di smontaggio e distruzione.
Lavoro che non fu molto complicato, Kate svitava le viti e Rick buttava a terra la trave, lei sulla scala e lui su una sedia.

Nel momento che ebbero levato tutte le travi superiori il sole batteva forte sulle loro teste, anche se erano solo le 10 di mattina.
Castle si accorse che Kate stava morendo di caldo con indosso i jeans lunghi, pensò a una soluzione ma in casa non c'erano abiti di Alexis.
- Beckett se hai caldo vai pure dentro, finisco io di levare queste travi.
Kate lo guardò e sorrise scuotendo la testa.
- Sapevo che sarebbe stato caldo, così ho portato un paio di pantaloncini corti.
- Se hai bisogno del bagno è al piano di sopra.
La donna si alzò ed entrò il casa, prese la sua borsa con il cambio e si rese conto di non sapere dove fossero le scale.
- Castle mi piacerebbe andare al piano di sopra, ma le scale? - domandò mentre fece capolino fuori dalla finestra.
- All'ingresso c'è una porta a soffietto, dietro di quella ci sono le scale. - indicò lo scrittore con il dito.
Beckett seguì le indicazioni e trovò la porta, la aprì e salì al secondo piano, questo non era grande come il primo, il tetto era spiovente, girando a destra vi era una specie di salottino con un divano bianco e un tavolino in legno che erano posti in modo che si riuscisse a vedere il mare dalle ampie finestre, mentre a sinistra vi erano tre porte chiuse. Kate capì subito quale delle tre fosse il bagno poiché sopra vi era una targhetta in legno.
Si cambiò e tornò giù dall'uomo che nel frattempo non aveva cambiato posizione, anche se le vecchie travi erano oramai a terra, Rick continuava a stare in piedi sulla sedia.
- Castle...perchè sei ancora lassù? - domandò Kate perplessa e curiosa.
- Ehm...ora scendo...
- Castle. - lo rimproverò.
- Mi sono incastrato – girò la testa con sguardo innocente.
- I-incastrato?
- Mi si è impigliata la maglietta alla rondella. Mi daresti una mano? - questa volta sfornò il suo migliore sguardo da cucciolo.
Scuotendo la testa la donna si arrampicò sulla scala e si sporse in avanti, provò in tutti i modi a rimuovere la maglia ma non ci riuscì.
Era così impegnata nella sua impresa che non si accorse del fiato dell'uomo che era sul suo collo.
- C-ci sei riuscita? - domandò Richard concentrandosi sulla rondella.
- N-no... - non riuscì a dire altro, il respiro di Rick le faceva il solletico e si sentì avvampare.
- Credo che dovrei levarmi la maglietta. - fece spallucce.
- C-cosa? - chiese Kate voltandosi verso di lui velocemente, facendo sfiorare i loro nasi.
Si ritrasse per l'imbarazzo e decise che scendere era la cosa migliore da fare in quel momento.
- Non è che mi terresti la sedia mentre esco da questa trappola mortale?
- S-si...- balbettò la donna prendendo lo schienale della sedia, abbassò lo sguardo e iniziò a fissare una vite che improvvisamente era diventata attraente.

- Beckett? Beckett? Beckett ti senti bene? - la voce dell'uomo la risvegliò dallo stato di trance nel quale era caduta, sbatté le palpebre un paio di volte e alzò lo sguardo per poi riabbassarlo subito.
Castle era sempre arrampicato sulla sedia ed era senza maglietta, Kate non riusciva a sostenere quella visione senza arrossire, è vero che Castle non aveva un fisico da adone greco o da gladiatore romano, ma faceva pur sempre la sua bella figura. Si capiva benissimo che in passato aveva fatto parecchio movimento, i pettorali si notavano molto e c'era anche un accenno di addominali, ma si capiva bene anche che adesso quel movimento non lo faceva più, tutto grazie alla pancetta che si camuffava bene sotto le camicie, ma non a petto nudo.
- Sisi. Tutto bene. Mi sono solo distratta un attimo. - si spostò per farlo scendere da quella sedia traballante, sempre guardando a terra.
Alzò la testa per fargli una domanda ma le parole le morirono in gola.
La stava guardando malizioso, con un sopracciglio alzato.
- Distratta da cosa detective? Forse dal mio bel fisico scolpito? Ho notato che mi guardi spesso.
- Guardo il mare e vedo te, guardo il cielo e vedo te, guardo il sole e vedo te...non è che ti potresti scansare per favore? - rispose con fare teatrale soddisfatta della sua replica.
Guardò nuovamente l'uomo e rise nel vedere la sua espressione delusa.
- Spiritosa. - le fece una linguaccia, proprio come fanno i bambini piccoli.
- Seriamente, se ti scansi posso prendere il trapano, così almeno riusciamo a finire questa tettoia prima del 2012. - indicò un punto indefinito dietro di lui e subito dopo lo sorpassò per prendere l'avvitatore.
Castle era immobile ancora sorpreso dalla risposta della detective che nel mentre aveva iniziato a svitare i pali maestri della struttura.


L'Angolo di Angol,
Giusto per far capire che sono tornata!
Autobiografia pura xD la tettoia l'ho montata io a casa mia a giugno e così ho scritto questa storia sotto consiglio o ordine della mia ziaFra (francy091) alla quale dedico ogni singolo capitolo.
Take it Scialla and Stay Shiny! Oplà =J
 
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